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Panucci si ferma, De Rossi pronto


Sfoglia la margherita, Roberto Donadoni, contento almeno di poter decidere per la difesa tra i petali superstiti. Strappato via dal destino Cannavaro, ieri c'è stata grande paura per Christian Panucci, un altro degli elementi esperti ancora a disposizione: durante una delle prime fasi dell'addestramento tattico, quando la partitella di pallamano era appena diventata di calcio, il romanista s'è fermato da solo forse tradito da una leggera imperfezione del terreno, si è accasciato e poi è stato portato a bordo campo da medici e massaggiatori che gli si sono subito avvicinati. Christian è apparso subito seccato e ha anche sbattuto a terra la borsa del ghiaccio che inizialmente gli era stata apposta sul ginoccho dolorante, autorizzando a pensieri piuttosto negativi tutti gli spettatori dell'infortunio e del relativo gesto di stizza. Poi è rientrato sulle sue gambe negli spogliatoi, zoppicando leggermente ed è stato sottoposto ad una visita da parte dei medici Zeppilli e Ferretti. Circa un'ora dopo il responsabile delle relazioni esterne Antonello Valentini ha fornito la diagnosi: «Si è trattato solo di un leggero risentimento al tendine rotuleo della gamba destra e a scopo precauzionale è stato deciso di interrompere lì il suo allenamento». Stop.Non è un infortunio grave, anche se magari solo oggi si capirà se il giocatore potrà essere a disposizione del ct per l'impegno di lunedì sera a Berna contro l'Olanda (la Nazionale partirà domattina per la Svizzera e tornerà subito dopo la partita con un charter su Vienna). Di sicuro a questo punto si riducono le sue chances, a vantaggio della coppia di terzini Zambrotta-Grosso. Ieri sono stati provati con assiduità ai lati dei due centrali Barzagli-Materazzi, quelli che alla fine dovrebbe essere i prescelti per chiudere la voragine creata dall'infortunio di Cannavaro. Assume a questo punto maggiori e quasi definitive possibilità l'impiego di De Rossi come filtro davanti alla difesa, in un 4-1-4-1 che prevederà Pirlo mezzala destra e Gattuso (o Ambrosini) intermedio sinistro, con sulle ali Camoranesi e Di Natale e davanti Luca Toni. C'è anche una motivazione tattica alla base dell'orientamento del ct: l'Olanda di Van Basten si schiererà quasi sicuramente con un 4-2-3-1 che avrà grande qualità in tutta la fascia centrale del campo e uno dei compiti principali di De Rossi dovrà essere quello di chiudere tutti i tagli verso il centro che il nuovo sistema di gioco olandese prevede. E starà a lui anche aiutare i difensori nei lanci lunghi verso Van Nistelrooy, l'immutabile punto di riferimento offensivo di Van Basten.Grande attenzione dovrà essere garantita anche sulle fasce ed ecco perché erano ancora in molti ad assegnare grandi chances a Panucci, nonostante qualche recente precedente specifico in opposizione a Robben (Roma-Real Madrid) avesse lasciato più di un dubbio sulla reale efficacia di una simile marcatura. In realtà grazie alla sua esperienza, il romanista avrebbe la sapienza tattica di anticipare sul nascere certi movimenti, riducendo di molto la possibilità dell'uno contro uno nel quale non avrebbe scampo. Viceversa, Zambrotta e Grosso hanno entrambi un passo molto diverso rispetto a quello di tutti gli esterni olandesi (in lizza anche Sneijder, Kuyt, Van der Vaart e Van Persie). Donadoni sta studiando in ogni caso tutte le possibilità, anche offensive. Ieri ha provato Del Piero e Cassano non da esterni ma in appoggio alla punta centrale, Borriello per lo juventino e Toni per l'ex sampdoriano. Difficilmente però il ct rinuncerà al sistema più utilizzato in questo periodo, quel 4-3-3 appena ripudiato dagli olandesi.