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Spalletti seccato per l'immobilismo della società


Gelo tra tecnico e società, per il caso Chelsea e il mercato fermoComunque la si veda, la vicenda Spalletti-Chelsea benché ormai archiviata (almeno per quanto riguarda il futuro del tecnico della Roma) qualche strascico nei rapporti tra la società e il suo allenatore rischia di lasciarlo. Apparentemente, infatti, la vita scorre tranquilla dalle parti di Trigoria: il week-end ha consigliato a tutti di staccare la spina, Bruno Conti e Daniele Pradè ne hanno approfittato per concedersi un po' di mare, tempo permettendo, e anche Spalletti s'è dedicato alla famiglia. Venerdì sera, a bufera almeno mediatica rientrata, il tecnico s'è concesso una cena presso il solito ristorante sulla Laurentina con un figlio (l'altro era ad una festa di amici con la mamma), ha incontrato Vito Scala, incidentalmente presente nello stesso ristorante, poi è andato a casa concedendo molti sorrisi ma nessuna indicazione agli altri avventori, tifosi preoccupati per il futuro della Roma.A dirla tutta, Spalletti non sembra affatto contento dell'immobilismo della società e non sono in pochi nell'ambiente calcistico a mettere in relazione la scelta del tecnico di ascoltare le offerte londinesi con l'insoddisfazione maturata in seguito ai continui rimandi dell'ad Rosella Sensi all'appuntamento su cui basare tutta la campagna di rafforzamento. Tra vicende personali (la nascita del primogenito di Silvia, primo nipote maschio per il presidente Franco) e societarie (la lunga ispezione Consob, terminata solo venerdì, a culmine della questione della presunta vendita del pacchetto azionario), Rosella ha avuto molti pensieri che l'hanno distratta dalle vicende della Roma e forse neanche lei oggi è in grado esattamente di quantificare il budget che potrà essere messo a disposizione di Pradè per la campagna di rafforzamento e questo rappresenta per Spalletti un non piccolo motivo di scoramento. Il tecnico sa che la Roma può essere rafforzata e con il ds ha concordato un piano che va solo reso operativo. Manca solo il tesoretto e secondo alcune indiscrezioni non sarebbe affatto ricco.Di sicuro, andando a parlare con mister Abramovich, Spalletti s'è messo in una posizione ambigua, inusuale per uno della sua linearità di comportamento. Da quel che risulta, infatti, non ha avvertito nessuno della lusinghe inglesi (contrariamente a quello che avrebbe fatto Ancelotti con Galliani) nonostante il lungo contratto che lo lega ancora alla società giallorossa, firmato poco più di un anno fa, scadenza 30 giugno 2011. Il tecnico è sempre stato il primo a stigmatizzare il comportamento di quei giocatori che in presenza di un contratto in corso di validità si lasciano tentare da altre possibilità, ed è chiaro che da oggi difficilmente potrà avere la stessa autorevolezza sull'argomento. Resta da capire se si tratterà solo di questo, e cioè di una semplice patina sull'immagine splendente del conducador una volta senza macchia, o se quel che è accaduto minerà in maniera irreversibile le chimiche interne della società giallorossa. Di sicuro, il silenzio di tutti i protagonisti non aiuta nessuno a capire e lascia sconcertati i tifosi che attendono da tempo qualche rassicurazione.