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Le partite di ieri


Germania-Polonia 2-0Austria-Croazia 0-1
La favorita c'è e bussa due colpi. La Germania supera 2-0 la Polonia con la doppietta di Podolski, dimostrando di avere così le carte in regola per puntare al bersaglio grosso. Con il diluvio di parole che avevamo ascoltato alla vigilia, era difficile che filasse tutto liscio. E purtropp, bisogna pure registrare i tristi cori nazisti uditi a Klagenfurt prima della partita. Poco prima del fischio d'inizio, un centinaio di hooligans tedeschi ha marciato nel centro storico della città austriaca, gridando parole ispirate al passato nazista della Germania: «Tutti i polacchi devono portare una stella gialla». I cosiddetti tifosi, però, sono stati presto bloccati. La Germania vince 2-0, vola al primo posto del suo girone, conferma la sua solidità e si permette il lusso di tenere in panchina gente come Schweisteiger e Kuranyi. L'eroe della serata è (ironia della sorte) un tedesco di origine polacche, Lukas Podolski, che mette in cassaforte una doppietta da applausi. Bravo, anzi, bravissimo l'esterno teutonico, che dimostra ancora una volta dopo le meraviglie europee, tutto il suo valore. Per l'1-0 di Podolski bisogna aspettare 20 minuti. Klose luccica in versione assist-man, il suo compagno d'attacco nel Bayern non può davvero sbagliare. Sulla rete tedesca, però, grava il sospetto di un millimetrico offside di Klose. L'arbitro è quello di Manchester - Roma, quell'Oevroboe del maledetto rigore fallito da De Rossi. Podolski egna e non esulta, forse per rispetto delle sue origini, poi fa il bis anche nella ripresa. Al 28' in area Schweinsteiger ruba palla a Golanski, Klose sballa il tiro e la palla si impenna per Podolski, che al volo segna un gran gol. Applausi convinti e cartellino timbrato per Low, che guarda al futuro con fiducia. Per la Polonia, che si morde le mani per almeno tre gol falliti, un brusco risveglio dopo le speranze (false?) di questi giorni.GERMANIA-POLONIA 2-0GERMANIA (4-4-2): Lehmann; Lahm, Metzelder, Mertesacker, Jansen; Fritz (10' st Schweinsteiger), Frings, Ballack, Podolski; Gomez (30' st Hitzlsperger), Klose (46'st Kuranyi). A disp. Adler, Enke, Friedrich, Westermann, Borowski, Odonkor, Rolfes, Trochowski, Neuville. Ct Low. POLONIA (4-4-1-1): Boruc; Wasilewski, Zewlakow, Bak, Golanski (30' st Saganowski); Lobodzinski (20' st Piszczek), Dudka, Lewandowski, Krzynowek; Smolarek; Zurawski (1'st Guerreir). A disp. Fabianski, Jop, Wawrzyniak, Kokoszka, Gargula, Zahorski, Murawski, Pazdan. Ct Beenhakker ARBITRO: Oevreboe (Nor) MARCATORI: 20' pt e 28' pt PodolskiNOTE: Ammoniti Smolarek, Lewandowski (P), Schweinsteiger (G)
Che l’Austria non fosse una squadra irresistibile lo si sapeva sin dall’inizio. Che la Croazia avesse buone carte in mano per poter cominciare l’Europeo con il piede giusto. Che lo spettacolo sarebbe stato modesto era altrettanto prevedibile. Tutto vero, tutto come si poteva immaginare. È bastato un rigore di Modric per decidere 90 punti brutti, nervosi e tecnicamente poveri di spunti degni di tal nome. Squadra muscolare, la Croazia di Bilic, con qualche individualità interessante e con un gruppo solido in tutti i reparti. L’Austria, con Manninger e Garics in panchina, ha mostrato una commovente determinazione, ma poche idee e tanta imprecisione. Il talento e le qualità sono quelle che sono e, oltretutto, sarà bene sottolineare come neppure le scelte di Hickersberger abbiano convinto. Lasciare Vastic in panchina e cioè rinunciare all’unico in grado di inventare qualcosa in avanti, è parso incomprensibile. La Croazia, come tutti ricorderanno, ha eliminato nientemeno che l’Inghilterra. Le opzioni sono due: o Capello dovrà fare i miracoli per rigenerare una Nazionale che sembra sull’orlo del precipizio, oppure Bilic nella partita decisiva ha azzeccato i novanta minuti della vita. L’atteggiamento dei padroni di casa, ieri, è stato quello giusto: aggressivo, mai domo, fino al 93’, quando un colpo di testa di Kienast ha fatto gridare al pari il pubblico di casa. Ma non è bastato, troppo poco davvero per sperare in un esito diverso.La Croazia comincia con il piede giusto. Assurdo e scomposto intervento di Aufhauser su Olic, il rigore dopo quattro minuti è sacrosanto. Dal dischetto Modric, nuovo acquisto del Tottenham, porta in vantaggio i suoi. Poi la Croazia gestisce la gara. L’Austria è solo Standfest, che di testa nel finale non concretizza una buona occasione. L’inizio della ripresa offre un ritmo più alto. Bilic chiama Knezevic, difensore del Livorno, per Krancjar, un esterno offensivo di centrocampo e Vastic che, a quasi 39 anni, è sempre il migliore. Nel finale si vedono pure Budan, del Parma, per la Croazia, e Korkmats, subito vivace, per l’Austria. Ma a parte qualche fiammata il risultato non muta di una virgola. E il Prater ammutolisce.AUSTRIA-CROAZIA 0-1AUSTRIA (3-5-2): Macho; Prodl, Pogatetz, Stranzl; Standfest,Aufhauser, Ivanschitz, Saumel (16’ st Vastic), Gercaliu(24’ st Korkmaz); Harnik, Linz (28’ st Kienast). Ct HickersbergerCROAZIA (4-4-2): Pletikosa; Corluka, R. Kovac, Simunic,Pranjic; Srna, N. Kovac, Modric, Kranjcar (16’ st Knezevic);Petric (27’ st Budan), Olic (38’ st Vukojevic). Ct Bilic.RETI: 4’ pt rig. ModricARBITRO: Vink (Ola)