C'è solo l'A.S.Roma!

Parte il nostro Europeo!


Senza Cannavaro la difesa è incerta, e il campo umido è insidioso. L'Italia si affida all'esperienza di Panucci e ai muscoli di De Rossi per battere l'Olanda. Siamo i favoriti, ma questo non è mai stato un vantaggio.
Lasciato a Vienna il tempo delle chiacchiere, l'Italia s'è calata in Svizzera nella più pura atmosfera dell'Europeo e da oggi scenderà nell'arena. Di fronte l'Olanda di van Basten e il solito muro arancione di tifosi che già da ieri hanno invaso Berna e le sue strade. Saranno molti di più degli azzurri: ufficialmente si parte da 13.000 biglietti venduti a 7000, molto dipenderà da chi si è accaparrato gli altri. Di romanisti ce ne saranno di sicuro due in campo: dopo De Rossi anche Panucci ha convinto Donadoni. Si comincia alle 20,45 (diretta tv Raiuno), nello splendido Stade de Suisse, un gioiellino di 31.000 posti dal fondo un po' infido: perché sopra il campo sintetico sono stati fatti crescere 23 millimetri d'erba naturale ma scivolosa dopo le piogge dei giorni scorsi e assai facile a sfaldarsi. L'allenamento di rifinitura di ieri è stato un susseguirsi di scivolate a volte un po' ridicole, con tentativi di rinvio di ultimi difensori rimasti una bella intenzione, mentre la palla scivolava comoda verso la porta da difendere. Un problema, e una risorsa in più. Panucci non si fida: «Giocherò con i tredici tacchetti. Si rischiano brutte figure».L'impianto bernese è stato costruito sulle ceneri dello stadio (demolito il 3 agosto 2001) in cui si disputò la celeberrima finale del miracolo della Germania Ovest del 1954, con la vittoria in rimonta sull'imbattibile Ungheria. Sperando non ci sia bisogno di tanto, perché uno 0-2 nel primo tempo configurerebbe un crollo psicologico dei campioni del mondo più che la premessa per ripetere l'impresa, a Donadoni si chiede ovviamente di partire col piede giusto. Fosse il suo saremmo tutti più tranquilli. Invece alla fine dovrà essere quello lungo e sgraziato di Toni a portare l'Italia avanti col lavoro: tre punti contro van Basten, in vista di una probabile vittoria della Francia contro la Romania, avvicinerebbero molto il traguardo minimo dei quarti e consentirebbero di affrontare le altre due gare svizzere con minor apprensione.Se ogni esordio è un passo nel vuoto, questo lo è più di altri. Perché gli Azzurri da campioni del mondo sono considerati i grandi favoriti della competizione e storicamente questo non è stato mai un vantaggio, perché Donadoni è al primo appuntamento di tale livello nella sua carriera, perché la difesa sembra assai più fragile ora che manca Cannavaro e che i due centrali designati - Materazzi e Barzagli - non forniscono neanche le rassicurazioni di base, perché il cuore del centrocampo è affidato a Pirlo per la parte ideativa e a Gattuso per quella contenitiva e i due milanisti sono reduci della loro peggior stagione, e perché i due fenomeni rilanciati dal nostro campionato, Del Piero e Cassano, sono destinati a guardare in panchina gran parte dell'Europeo.Così alla fine rischiano di essere proprio i romanisti a dover prendere in mano la situazione, ognuno per quel che lo riguarda. Panucci dovrà dar fondo (e voce) alla sua esperienza per tenere unito un reparto che avrà proprio in De Rossi il suo principale garante. Interessante, dal punto di vista tattico, sarà valutare i movimenti dei tre centrocampisti: sarà il romanista ad abbassarsi di più in fase di non possesso per poi lasciare il posto a Pirlo per riavviare l'impostazione. Esisterebbero pure logici motivi per preferire sia Ambrosini sia Aquilani a Gattuso, ma quando il gioco si fa duro Donadoni poi s'affida ai duri. E Ringhio in certe manifestazioni dà il meglio di sé. Come giocherà l'Olanda lo sanno tutti, ma potrebbe essere una sorpresa lo stesso, in linea con la loro miglior tradizione. Di base usa il sistema spallettiano: quattro difensori mobili, due centrocampisti centrali, tre trequartisti di grandissima fantasia (Sneijder, van der Vaart e il meno conosciuto Afellay) più Van Nistelrooy. Palla a loro saranno guai, ecco perché De Rossi; palla a noi potrebbero esserci praterie. Lo diciamo magari per l'ultima volta, ma che peccato che Totti non ci sia in certe partite, a prescindere dai motivi fisici e filosofici alla base della decisione. Arbitrerà lo svedese Peter Frojdfelt, uno che non si fa influenzare dall'ambiente. Arbitrava lui quando la Croazia ha vinto a Wembley eliminando da questi Europei gli inglesi.