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Inter a Roma per Amantino


Marco Branca a Roma. Il direttore dell'area tecnica dell'Inter arriva dalla Spagna per incontrare nella capitale la dirigenza giallorossa: oggetto della discussione, Faiolhe Amantino Alessandro detto Mancini. I nerazzurri sono risoluti nel voler chiudere l'operazione accontentando così Mourinho, il nuovo vate nerazzurro che così come il suo predecessore Mancini (ma Roberto) ha dato il suo ok all'affare. La società di Moratti non pare intenzionata ad offrire contropartite tecniche ma solo soldi, almeno una decina di milioni. Almeno inizialmente, perché un giocatore come Cruz potrebbe essere inserito nella discussione. Quel denaro potrebbe essere utilizzato dalla Roma per riscattare dal Lecce la metà del cartellino di Vucinic (c'è anche una scandenza perentoria per le comproprietà). I nerazzurri, però, sembrano interessati anche ad Alberto Aquilani, tant'è vero che se ne sarebbe già parlato ieri sera. Sul Principino, e non solo da ieri, c'è anche la Juventus: «Se la dottoressa Sensi volesse intavolare un discorso per Aquilani, noi saremmo pronti», ha detto ieri Cobolli Gigli.Che la Juventus fosse interessata al Principino non è certo una novità, ma la società bianconera non era mai uscita allo scoperto in maniera così netta riguardo al centrocampista giallorosso. Il presidente juventino si è esposto, e ha lanciato segnali inequivocabili alla dirigenza romanista. «Non ci sono stati contatti, non abbiamo parlato in maniera ufficiale di Aquilani. I giochi si fanno con la controparte. Dire che Aquilani non sarebbe un giocatore appetibile per il centrocampo della Juventus sarebbe una bestemmia». Alberto corrisponde all'identikit tracciato da Cobolli per il rinnovamento bianconero. «Vogliamo andare avanti con il nucleo intatto di campioni, vogliamo essere una squadra italiana nella quale inserire giovani di valore, capaci di dare un contributo importante. Il giorno in cui avessimo un segnale dalla Roma per Aquilani ne discuteremmo». L'uscita pubblica del numero uno juventino si presta a diverse interpretazioni, soprattutto perché viene a pochi giorni di distanza da un'altra dichiarazione ufficiale, quella del direttore sportivo giallorosso Daniele Pradè che ha ribadito, attraverso un comunicato, l'incedibilità del calciatore. La Roma ha infatti dato appuntamento ad Alberto alla fine dell'Europeo per il rinnovo, che però non è così scontato come potrebbe sembrare. Le parti infatti sono ancora molto lontane perché Aquilani ha chiesto uno stipendio di 2.4 milioni di euro netti per cinque stagioni, con un incremento di duecentomila euro l'anno fino ad arrivare a 3.2 milioni. Che, forse è un caso forse no, è proprio la cifra che gli avrebbe offerto (in maniera più o meno diretta e più o meno lecita visto che il giocatore è sotto contratto con la Roma fino al 2010 non può essere contattato da nessuno prima di gennaio 2010), la Juventus.Proprio per la durata del contratto di Alberto, la Juve sa di avere le mani legate e per questo deve rivolgersi direttamente alla Roma. Solo se la Roma decidesse di mettere sul mercato Aquilani i bianconeri potrebbero avere qualche chanche. La trattativa, oggi, non esiste proprio perché la Roma ha dichiarato il calciatore incedibile ma se mai dovesse ripensarci la Juve, ed è questo il senso delle parole di Cobolli Gigli, non vuole farsi trovare impreparata. I bianconeri, stando a quanto trapela da ambienti vicini alla società, sarebbe pronta a sacrificare Iaquinta e Marchionni, oltre a un conguaglio economico, per arrivare a un´offerta di circa 25 milioni di euro. Una bella cifra, ma che difficilmente sarà sufficiente per portare Alberto a Torino.