C'è solo l'A.S.Roma!

Angelozzi: "Vucinic tutto vostro al 99%"


Il direttore sportivo del Lecce, Guido Angelozzi, al Romanista.it ammette che la trattativa per la cessione definitiva di Mirko è cosa praticamante fatta: "A Fiumicino c'è stata una stretta di mano tra la Mazzoleni e Fenucci (l'ad del Lecce) e tra Pradè, Bruno Conti e il sottoscritto, ma troveremo un'intesa perché nei pensieri di Vucinic c'è solo la Roma. All'Hilton c'era anche l'agente del montenegrino, Alessandro Lucci. La cifra? Sì, può essere 10 milioni. Ci dovremo risentire lunedì, per poi incontrarci ancora. Ma al 99% il giocatore diventerà tutto della Roma".Avete raggiunto un accordo di massima?Sì. Abbiamo rapporti stretti con la Roma, una società verso cui portiamo molto rispetto. Il nostro interlocutore privilegiato è sempre stata la società giallorossa. Anche se in Europa c'erano molte grandi squadre che volevano Vucinic, alla fine troveremo un'intesa con la Roma. Lunedì ci sentiremo, poi ci dovremo rivedere. Anche perché in questi giorni ci stiamo giocando la Serie A.Si parla di contropartite tecniche che potrebbero essere inserite nella trattativa.Lunedì decideremo con calma, questo non è un problema.La cifra, 10 milioni, è quella giusta?Sì, può essere quella. C'è però ancora qualcosa da discutere. Diciamo che al 99% Vucinic sarà della Roma. Anche se non è stato scritto ancora nulla e a Fiumicino c'è stata solamente una stretta di mano tra la Mazzoleni e Fenucci (l'ad del Lecce) e tra Pradè, Bruno Conti e il sottoscritto.All'Hilton c'era pure il procuratore di Vucinic, Alessandro Lucci?Sì, c'era anche lui.Lucci vi ha fatto presente qual era la volontà di Mirko?Sì. Nei pensieri del giocatore c'era solamente la Roma. Per cui, anche se ci potevano essere Manchester United, Real Madrid e altre squadre italiane, lui voleva solamente la Roma. E noi abbiamo cercato di accontentare tutti.Anche lo stesso Lecce. E' una bella cifrotta 10 milioni per una comproprietà.Vede, c'è un rapporto tra gentiluomini con la Roma. Un rapporto che è possibile perché le nostre sono società amiche.