C'è solo l'A.S.Roma!

Crisantemo Donadoni rinsavisce?


Provato il 4-2-3-1 romanista, con De Rossi e Pirlo centrali. Perrotta trequartista nel ruolo che ricopre in giallorosso. Che il CT stia rinsavendo?Era stata la logica, più che il "romanismo", a suggerire certe correzioni in corsa. E ora le correzioni sono arrivate, tante da configurare una rivoluzione: l'Italia che Roberto Donadoni sta preparando per affrontare domani a Zurigo la Romania sarà un'Italia molto diversa rispetto a quella tremebonda di Berna e assumerà sembianze decisamente più romaniste (e più juventine), perdendo clamorosamente quelle milaniste. Gli uomini che secondo le indicazioni emerse ieri dall'allenamento chiuso alla stampa, ma evidentemente non completamente blindato, dovrebbero scendere in campo dal primo minuto (o almeno speriamo!) saranno Buffon in porta, i difensori dovrebbero essere da destra a sinistra Zambrotta, Panucci, Chiellini e Grosso, i centrocampisti De Rossi, Pirlo e Perrotta, gli attaccanti Camoranesi, Del Piero e Toni. Questi, almeno, sono stati gli uomini più spesso provati nel corso della sperimentazione tattica del pomeriggio. Resta solo da capire come saranno disposti sul campo, perché il ct i sistemi li ha provati tutti: se col modulo Roma, il 4-2-3-1, con De Rossi e Pirlo bassi, Camoranesi a destra, Perrotta e Del Piero ad alternarsi a seconda dei momenti tra il centro e la sinistra, e Toni davanti. Oppure secondo il più sperimentato 4-3-3 o nella versione 4-3-1-2 con De Rossi a schermo della difesa, Pirlo e Perrotta intermedi, Camoranesi largo a destra o alle spalle di Del Piero e Toni. E Cassano? Sarà il primo cambio, il jolly che potrebbe garantire impulsi improvvisi qualora le cose non si mettessero bene da subito o andassero addirittura male, ma anche la chiave per mettere al sicuro il risultato. Ieri l'ex romanista si è rilassato giocando a calcio-bocce con il vice di Donadoni, Bortolazzi: calciando da una porta bisognava avvicinarsi al boccino rappresentato dal dischetto di centrocampo. E' stato più preciso l'ex genoano. Sarebbe invece clamorosamente bocciato Di Natale, evidentemente per colpe non sue, visto che nel disastroso primo tempo con l'Olanda era stato probabilmente il meno peggio, l'unico in grado di impensierire in qualche modo Van der Sar. Ma adesso il gioco si fa duro e Donadoni ricorre a uomini più rodati e di maggior appeal. Comunque la si veda, è una rivoluzione romanista, in linea con le principali critiche espresse da tutti gli osservatori. Di fronte alle chiacchiere, dunque, Donadoni fa la faccia offesa. Poi, nei fatti, dà ragione al più estremista dei suoi detrattori, cambiando, ove le indicazioni fossero confermate, addirittura cinque degli undici uomini scelti per l'esordio. A star fuori saranno infatti Barzagli, Materazzi, Ambrosini, Gattuso e Di Natale, qualcuno per le incertezze mostrate soprattutto sotto il profilo atletico, qualcuno per i limiti caratteriali.Diverse le insidie che gli Azzurri troveranno al Letzigrund di Zurigo, dove questo pomeriggio svolgeranno l'allenamento di rifinitura. Intanto le condizioni meteorologiche: in Svizzera piove molto (come s'è visto ieri sera a Basilea, un centinaio di chilometri da Zurigo) e fa freddo, dieci, forse quindici gradi in meno rispetto all'afa austriaca. Poi la Romania: una formazione chiusa e spigolosa, desiderosa di raggiungere almeno il pareggio per potersi poi giocare tutte le chances nella terza partita confidando magari nella sazietà dell'Olanda. In più, come ha svelato ieri il manager Giovanni Becali, a Bucarest sono circolate dichiarazioni ritenute offensive di Donadoni (presumibilmente mai rilasciate) del tipo «Se Dio vuole adesso incontreremo la Romania». Vere o no, hanno ulteriormente caricato i romeni. Ci mancava anche questa.