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De Rossi: "Eppure ci credo"


Doveva essere la loro partita, l'hanno giocata con la forza d'animo che hanno acquisito in tre anni da protagonisti con la maglia della Roma. Non si spaventano mai, di fronte alle difficoltà, De Rossi, Panucci e Perrotta, non l'avrebbe fatto neppure Aquilani che pure in questo periodo è tirato in ballo soprattutto per aspetti legati al suo futuro che con gli Europei non hanno niente a che fare. E forse il suo contributo sarebbe stato utilissimo, nel finale di partita, quando lucidità tecnica e capacità balistiche erano le caratteristiche più richieste ai giocatori impegnati nel forcing finale. Alberto è stato invece l'unico giallorosso a restar fuori, ma avrà tempo per rifarsi. Chi è andato in campo, però, ha rappresentato nel migliore dei modi se stessi, la squadra e la città che ne porta il nome. Alla fine non parla Perrotta, non parla Panucci («ciao», è la risposta che ripete a chi gli chiede un parere sul rigore mentre passa in mixed zone per raggiungere il pullman), ma si ferma De Rossi, uno che se non ha ancora la fascia al braccio è solo perché è poco più di un bambino, con esperienze tali ormai da sembrare un veterano. Ma verrà il giorno. Lui non si perde mai d'animo: «Io vi dico che se ripetiamo la stessa partita di oggi con la Francia vinciamo. Altrimenti è giusto andare a casa».Per ora c'è da commentare la seconda partita storta su due, la prima in cui ha giocato, e con quale autorità: «Mi sono trovato bene, penso di aver fatto una buona prova, ma adesso questo è l'ultimo dei miei pensieri. Purtroppo siamo stati sfortunati e la fortuna in casi come questo può anche fare la differenza. Peccato, abbiamo dato tanto, soprattutto sotto il profilo fisico, ma abbiamo raccolto poco». E ora? «Non è la migliore delle situazioni, questo mi pare chiaro. Ma io sono ancora fiducioso. Oggi avremmo meritato di vincere e non ci siamo riusciti. Non può sempre andarci tutto storto». A lui non va giù neanche la sconfitta con l'Olanda: «Guardate che anche in quel caso non c'ha detto bene. All'inizio secondo me non abbiamo giocato male, abbiamo anche avuto le nostre occasioni, poi è arrivato quell'episodio che adesso farà giurisprudenza calcistica, ma che per com'è avvenuto c'era sembrata una grande ingiustizia. Capitano tutte a noi...».Non vuole attaccarsi all'arbitro per giustificare la mancata vittoria: «Diciamo che se avesse concesso il gol regolare che abbiamo segnato le cose sarebbero andate in maniera diversa. Noi eravamo in grado di attaccare senza scoprirci mai, un gol ci avrebbe facilitato il compito. Ma poi certe cose ci stanno, è inutile recriminare. L'ammonizione? Se vede il fallo è normale che dia il giallo, ma a me è sembrato aver preso la palla». Ma il rammarico più grande è quella parata di Lobont che gli ha negato il gol: «Sono curioso di rivedere l'azione, la palla di Luca m'è arrivata talmente forte che ci sono andato d'istinto senza poter dare la giusta forza. Purtroppo il portiere c'è arrivato».