C'è solo l'A.S.Roma!

Verde, Bianco e... De Rossi!!!


Capitan Futuro è il dominatore assoluto nella partita che ci dà la vittoria sui "galletti" (non accadeva dal 1978). Gioca da campione e da leader assoluto, segna su punizione il gol del 2-0 che ci regala la qualificazione. Il vantaggio era stato di Pirlo su rigore. «Più bella perché sofferta» dice Daniele, che abbraccia il "veggente" Gamberini (gli aveva predetto il gol) e già pensa alla Spagna. Spalletti: «È stato bravissimo. Quando si muove così, diventa imprendibile». Chivu e Domenech a casa, l'ItalRoma, che applaude anche le prestazioni di Perrotta e Panucci, oltre a festeggiare l'esordio nel torneo di Aquilani, può sognare!
Rigore di Pirlo, espulso Abidal, raddoppio di Super Daniele, Buffon mostruoso su Benzema: Donadoni sembra Spalletti, l'ItalRoma va!
«À la maison» cantano irridenti i tifosi azzurri in risposta ai canti disperati dell'altra curva («Alè le Bleus») quando la sconquassata Francia di Domenech nel secondo tempo cerca disperatamente di dare un senso ad una partita che se ce l'ha avuto è solo nell'imbarazzante superiorità italiana, scandita dalle aperture di Pirlo e dalla mostruosa onnipresenza di De Rossi: non è un caso, non può essere un caso se sono loro due a finire nel tabellino con un gol a testa su calcio piazzato (rigore per il milanista, punizione deviata da Henry per il romanista), e sono loro che mandano in orbita l'ItalRoma nel momento giusto, restituendo all'Europeo una ritrovata protagonista, peraltro di giallorosso vestita. Ai quarti andiamo noi perché stavolta Donadoni ha azzeccato tutto, anche nell'aver avuto fiducia nel suo amico Van Basten che con lo stesso risultato ha mandato à la maison pure i romeni: e l'unico biscotto di cui parleremo oggi sarà quello che arricchirà le nostre colazioni, molto italiane, come i sospetti e gli inizi tormentati di torneo. A Vienna adesso ci aspetta la Spagna, domenica 22, ore 20,45: giocheremo senza Pirlo e Gattuso, squalificati, ma con la consolidata certezza di aver ritrovato l'Italia nella salsa romanista con cui finalmente l'ha condita Donadoni (tre spallettoidi in campo dall'inizio, poi anche Aquilani, che adesso si candida per la Spagna). Non si può dimenticare l'episodio che ha virato la partita dalla parte nostra, con il rigore trasformato da Pirlo e l'inevitabile espulsione di Abidal al 25': ma va anche sottolineato che anche fino a quel momento in campo s'era vista una sola squadra, quella in divisa bianca. Che parla romano e romanista.«Quant'è brutto, quant'è brutto, quant'è brutto Domenech», goliardeggia la curva italiana quando il ct francese si alza dalla panchina per provare a capire che cosa sta succedendo già prima dell'intervallo. Succede solo che prima in undici e poi in dieci la Francia non sappia mai trovare il bandolo per risalire ad una matassa che le appare intricatissima da subito, da quando si scende in campo e gli Azzurri hanno uno spirito diverso, completamente nuovo. Funziona il centrocampo con De Rossi magnifico giannizzero davanti al portone di casa, con Pirlo libero di inventare e con Gattuso a suo agio nel clima rigido e bagnato dell'inverno svizzero a giugno e con Perrotta trequartista con precisi compiti di copertura, regge la difesa e funzionerebbe anche Toni con Cassano, almeno nei movimenti, anche se poi il bavarese sbaglia troppi gol. Già al 4', col disastroso Abidal che gli lascia un pallone incredibile su rinvio della difesa, ma il suo destro finisce fuori. Al 10' la Francia perde Ribery ed è un altro bel segnale, se ci viene concessa la valutazione poco sportiva: al suo posto il non ancora ventunenne Nasri. All'11' Panucci sfiora il bis di venerdì, deviando verso la porta di testa un corner di Pirlo, ma Makelele salva appostato sulla linea di porta. Al 15' Buffon controlla un destro senza pretese di Benzema, al 22' un perfetto triangolo in velocità Pirlo-Cassano consente al milanista di inventare un prodigio per Perrotta, che solo da buona posizione manca l'aggancio. Nello scacchiere tattico l'Italia sembra soffrire solo sul proprio fronte sinistro, dove Pirlo non riesce a coprire Grosso e Perrotta è chiamato spesso a rinculare da quella parte: è lì che Govou cerca spazi e Clerc la sovrapposizione costante, nel 4-4-2 di Domenech che si squilibra spesso in un 4-2-4 suicida. Il problema per l'Italia si risolve in parte col regalo di Abidal che prima si fa nuovamente sfilare sopra la testa un altro lancio millimetrico di Pirlo e poi entra da dietro come un'auto lanciata contro un muro ad interrompere fallosamente il tentativo di rete di Toni. Rigore ineccepibile ed espulsione automatica per il difensore del Barça. La battura spetta a Pirlo che insacca come Totti con l'Australia e De Rossi proprio contro la Francia. In inferiorità numerica la Francia va nel pallone: Domenech toglie Nasri appena entrato e mette Boumsong, chissà come se la ride Mexes a casa. In quattro minuti l'Italia costruisce quattro clamorose palle-gol: botta di De Rossi su suggerimento di Perrotta alto di poco (28'), rovesciata di Toni fuori di niente su cross di Cassano (ancora 28'), sinistro sbagliato di Toni su nuovo assist di Pirlo (30'), destro sbagliato di Toni su colpo di tacco a liberarlo di Perrotta (ancora 30'). Al 34' sussulto francese, con verticale di Toulalan per Henry, con Chiellini in ritardo, e per fortuna il diagonale è largo. Al 44' De Rossi fa Maradona, ne salta quattro e viene steso al limite: batte Grosso e Coupet devia con la punta delle dita sul palo. Al 45' Pirlo s'innervosisce per la mancanza di sportività dei francesi, che non si fermano dopo una randellata su Perrotta in area su cui Michel sorvola un po' frettolosamente, e stende Benzema: ammonito, era diffidato. Al 48' con Govou a terra nella stessa situazione di Perrotta, invece, l'arbitro ferma il gioco, e Donadoni s'arrabbia: «Era uguale a before», ringhia al quarto uomo.Parte molle l'Italia nela ripresa, Donadoni s'arrabbia con la squadra che resta un po' troppo arretrata e dà spazio a qualche sporadica iniziativa francese. Così inserisce Ambrosini al posto di Pirlo per dare maggior consistenza alla zona sinistra, in affanno già da un po'. Ad aggiustare tutto ci pensa De Rossi, trasformando col decisivo aiuto di Henry una punizione da 25 metri: esulta abbracciando Gamberini, che gliel'aveva predetto. Sarà nominato player of the match dalla commissione Uefa: l'hanno scoperto pure qui. Dal 2-0 alla fine ci sarà spazio pure per una indicibile prodezza di Buffon su Benzema e un incrocio scheggiato da Toni: ci prova tanto, ma è sempre impreciso. Poi entra Aquilani: non fosse per i capelli Donadoni sembrerebbe Spalletti.