C'è solo l'A.S.Roma!

Donadoni, non è roba per te fare il CT!


Vienna non è Berlino, ma sembra Manchester. La Nazionale è eliminata dagli Europei dopo aver pareggiato contro le "Furie Rosse". Dagli 11 metri il primo a sbagliare è proprio Daniele. Rimedia Buffon, poi fallisce anche Di Natale. La squadra ha a lungo subito gli avversari e cambierà il cittì, che dice: «Non mi aspetto niente. Dovrei aspettarmi qualcosa? De Rossi non stava bene, è stato stoico a rimanere in campo». Danielino: «Mi spiace tantissimo per tutti i tifosi italiani». Stringiamoci tutti intorno a lui, da oggi si torna a pensare soltanto alla Roma!
L'errore di De Rossi dal dischetto, il bis di Di Natale e tutti a casa, con Donadoni a guidare mestamente il gruppo. Epilogo malinconico ma sinceramente giusto per un Europeo cominciato male e finito peggio. Dispiace, certo, dopo l'ultima partita affrontata senza arte né parte dal gruppo inutilmente innervato di forze giallorosse. Dispiace soprattutto che il tracollo dagli undici metri, a due anni dal finale thriller analogo ma vincente di Berlino, sia stato avviato proprio da DDR: il migliore di una stagione intera, compreso il triste viaggio in Svizzera e in Austria. Una punizione immeritata, per un protagonista che - almeno lui - può rappresentare una garanzia per un futuro che promette un ritorno all'antico: via l'inadeguato C.T., di nuovo spazio a Lippi. L'amarezza è tanta, l'incertezza per quello che sarà pure. Ma, siamo onesti, poteva andare diversamente? Che minestra insipida è sembrata, e non soltanto ieri sera, l'ItalRoma senza Spalletti in panchina. A che serve Perrotta, se nessuno apre varchi alla sua corsa? E che senso ha vedere Aquilani costretto a macinare chilometri nei panni di un mediano alla Gattuso o sulla fascia destra? E, in generale, qual è l'idea di squadra esportata in questo torneo balordo: quale il modulo, quali i titolari, quale la filosofia di gioco? Ora con ogni probabilità, e secondo costume tipicamente italiano, pagherà Donadoni, cui sarà presentato un conto che in larga parte non gli appartiene. Colpe maggiori ha chi lo ha scelto, chi lo ha confermato, chi s'è grottescamente affrettato a rinnovargli il contratto alla vigilia dell'Europeo per poi imporgli un percorso a ostacoli: al primo errore, l'accordo si straccia. Addio Italroma, addio nazionale campione del mondo. Ripartiremo con chi nella lotteria dei rigori ha avuto più fortuna. Ma con un gran timore: la storia, specie nel calcio, raramente si ripete.