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Roma-Inter, trattativa serrata


Le società devono incontrarsi per Andreolli. E parleranno del brasilianoOggi, o più probabilmente domani, potrebbe arrivare l'attesa accelerazione nella trattativa per la cessione di Mancini all'Inter. Uno sprint che era già pronto la scorsa settimana in occasione dell'assemblea straordinaria di Lega a Milano, dalla quale il ds giallorosso Pradè era però tornato contrariato. Perché lì poteva essserci, ma non c'era stato, il contatto coi nerazzurri per trovare un accordo sulla cifra per il trasferimento di Amantino. E' comunque quello il prossimo passo da compiere, visto che il giocatore, il suo procuratore Gilmar Veloz e il club di via Durini, l'intesa per l'ingaggio l'hanno già trovata. Sotto quell'aspetto la fumata bianca è arrivata la settimana scorsa, e il brasiliano, nel caso in cui l'operazione vada in porto, percepirà 4 milioni netti a stagione per i prossimi quattro anni.Ora bisogna che anche Roma e Inter trovino un punto di contatto sulle basi che hanno gettato il 9 giugno all'Hilton di Fiumicino. E non sarà facile, perché le parti sono ancora distanti e perché la Roma non ha nessuna intenzione di fare sconti, almeno sulle modalità del pagamento. La richiesta di Trigoria è di almeno 15 milioni cash (anche se nei giorni scorsi Ernesto Bronzetti, con un po' di ottimismo, ha detto che si potrebbe arrivare anche a 20), l'offerta è di 8 milioni più un giocatore. I nomi possibili per la contropartita sono quelli di Suazo e Cruz, che però non interessano affatto. I dirigenti romanisti, infatti, vogliono avere in cambio solo denaro, per poi poter scegliere liberamente l'obiettivo sul quale puntare per il "colpo grosso" del loro mercato. Ovvero l'attaccante.E il "fattore punta" gioca a favore di una trattativa che non vada troppo per le lunghe. Perché la Roma, dopo aver speso 5 milioni per Riise e 12 per riscattare dal Lecce la metà di Vucinic, vuole sapere quanti soldi rientreranno con la cessione di Amantino e stabilire con esattezza l'entità del "tesoretto" ancora a disposizione. Tempi brevi, dunque, perché alle 19 del 25 giugno scade il termine per la risoluzione delle comproprietà, per evitare di andare alle buste. Cosa c'entra con Mancini? C'entra. Perché Roma e Inter hanno in comune anche il destino di Marco Andreolli. Il difensore, arrivato nella Capitale nell'ambito dell'operazione Chivu, è ancora a metà tra i due club. La comproprietà con ogni probabilità sarà rinnovata, come peraltro spera anche il giocatore, ma quello che conta è che potrebbe essere l'occasione buona per incontrarsi. A prescindere dalla presenza o meno di Gilmar in Italia.Lui a questo punto è in posizione di attesa, quando riceverà l'ok prenderà il primo volo per il nostro Paese per venire a mettere la firma. E con lui Amantino, che sta attendendo l'evoluzione della trattativa dal Brasile dove è in vacanza. E in attesa potrebbe anche esserci l'Inter che non ha particolare fretta di chiudere, soprattutto se, come sembra, continuerà a tenere d'occhio anche Quaresma che tanto piace a Mourinho. Il nodo è tutto qui, la trattativa non è affatto una semplice formalità, anche se alla fine è probabile che Mancini finisca a Milano. A quel punto alla Roma basterà fare il conto dei soldi in cassa per poi rigettarsi nella mischia.