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Loria: "Ho coronato il mio sogno!"


L'ordine di non parlare è arrivato ancor prima dell'ufficialità del trasferimento, conferma indiretta che la trattativa era conclusa, al punto da permettere alla Roma di imporgli il silenzio stampa. Ma il giocatore, quello che doveva dire, l'aveva già detto, in mattina e nei giorni scorsi. Ieri, prima della stretta finale, con conseguente blocco delle interviste, Loria aveva parlato a Radio Kiss Kiss , ripetendo peraltro quello che aveva sempre sostenuto. «Giocare la prossima stagione in un club glorioso come la Roma sarebbe il raggiungimento di un traguardo importante per la mia carriera: appena sarà tutto ufficializzato, sarò la persona più felice del mondo, perché la maglia giallorossa è il sogno di qualunque bambino che voglia diventare calciatore».Un sogno ormai realizzato, nonostante il Siena, per un giocatore pagato 750.000 euro solamente un anno fa, non si sia accontentato della comproprietà di un giocatore come Daniele Galloppa, che un anno fa era stata valutata (proprio da loro), 1.100.000 euro, e in questa stagione ha quantomeno raddoppiato il suo valore. La Roma, per rimpiazzare un Ferrari arrivato ormai a fine contratto, ha accontentato in tutto e per tutto la società toscana, e ora il sogno di bambino di Loria si è realizzato. E il trentunenne di Torino, riemerso dalla serie C a ventisei anni, grazie alla chiamata del Cagliari, può sognare ancora.«Una partita che vorrei giocare? Nessun dubbio, il derby con la Lazio: è la partita delle partite. L'emozione di scendere sul terreno dell'Olimpico l'ho sempre avuta da avversario, figuriamoci indossando la maglia della Roma». Da avversario, come aveva ricordato tre giorni fa a Il Romanista , Loria all'Olimpico ci era venuto per la prima volta tredici anni fa, penultima giornata del campionato 1994-95, 3-0 della Roma sulla Juventus di Marcello Lippi. «Era la mia prima convocazione da giocatore professionista, giocavo ancora nella Primavera. Lo stadio già metteva i brividi. Me li mette adesso, figuriamoci allora, che ero un ragazzino. E poi, con Spalletti, la Roma gioca il miglior calcio d'Italia, uno dei migliori d'Europa. Anche se io, nel mio piccolo un minimo di filo da torcere gliel'ho dato». Da ieri, nel suo piccolo, farà parte del progetto Spalletti, e il filo da torcere lo dovrà dare agli avversari.