C'è solo l'A.S.Roma!

Torna Lippi. Oggi Crisantemo verrà cacciato!


Definito l'accordo, oggi il benservito a Donadoni.Per quel che ci interessa, basti dire che se esisteva una speranza di rivedere un giorno Totti guidare una Nazionale evidentemente più brillante di quella vista Vienna, da ieri è più concreta. Sì, perché ieri all'ora di pranzo è cominciata ufficiosamente, anche se non ancora ufficialmente, l'era Lippi-bis in Federcalcio. Confermando infatti la sostanza che s'era maldestramente tenuta velata dietro un segreto di Pulcinella, il presidente della Federcalcio Abete ha incontrato a pranzo presso l'hotel Parco dei Principi, a cento metri dal palazzo della Figc, Marcello Lippi e con lui ha definito l'accordo per la futura guida della Nazionale, intanto fino ai Mondiali in Sudafrica. Oggi sarà dato il benservito a Donadoni e nonostante l'evidenza di un contratto spiegato ieri nei dettagli, è probabile che Donadoni busserà a denari. Lo ha fatto capire ieri il suo avvocato, Roberto Tropescovino: «Credo che Abete abbia già le idee chiare e quindi che un ritorno di Lippi sia quasi inevitabile. Credo che Donadoni abbia comunque diritto ad una buonuscita, come ogni persona che lavora». Eppure proprio ieri il presidente della Figc, Giancarlo Abete, aveva spiegato che il contratto del ct era vincolato al raggiungimento delle semifinali a Euro 2008 e che non essendo stato raggiunto l'obiettivo la Figc è libera di decidere il futuro della guida della nazionale senza tecnicamente procedere ad un esonero. Queste le parole usate da Abete a margine del Consiglio Nazionale del Coni: «Volevo chiarire l'iter del rapporto contrattuale con Roberto Donadoni, al quale confermo anche oggi la mia stima sotto l'aspetto umano e professionale. Quando sono arrivato in Federazione, il 2 aprile del 2007, ho trovato un rapporto contrattuale con Donadoni che prevedeva dei riconoscimenti e con una struttura programmata che includeva premi per il raggiungimento di semifinale, finale o vittoria dell'Europeo. Questo tipo di contratto aveva l'aspettativa legittima che i premi fossero collegato al raggiungimento di determinati risultati». «Successivamente - ha proseguito Abete - è emerso un problema contrattuale visto che nell'approssimarsi dell'inizio dell'Europeo il tecnico ha manifestato la volontà di una nuova proposta di tipo contrattuale». Così prima della partenza per Baden è stato firmato un accordo in cui era prevista la clausola reciproca di rescissione con una penale di 900.000 euro lordi, poi è stato lo stesso ct a chiedere al presidente «di fatto di rinunciare da parte sua alla clausola rescissoria e di reinserire, nell'ambito dell'accordo, l'automatismo della continuità del contratto in caso di raggiungimento della semifinale». Dunque, le modalità dell'accordo che la stessa Figc aveva proposto prima a Donadoni e che lui però in un primo tempo non aveva accettato.Abete ha spiegato che «per mia volontà e con massima serenità» la stessa Federcalcio «si era impegnata nei confronti del tecnico per la prosecuzione al raggiungimento del risultato». Abete ha proprio voluto sottolineare che la proposta non era caratterizzata «da una fiducia limitata ma era solo indirizzata ad una legittima valutazione in caso di non raggiungimento degli obiettivi prefissati». Dopo il 20 maggio il ct chiede di rinunciare alla penale e di tornare al primo accordo, quello con l'automatismo legato ai risultati: «Donadoni aveva manifestato la non necessità di questa clausola che prevedeva una sostanziosa penale, così, dopo alcuni giorni mi ha chiesto di modificare l'accordo. Ha quindi rinunciato alla penale per reinserire la clausola di rinnovo automatico in caso di raggiungimento della semifinale all'Europeo».