C'è solo l'A.S.Roma!

Lui, che per la Roma rinuncerebbe al Mondiale!


Raccattapalle sotto la Sud nel '93, la prima volta all'Olimpico è nel '97: triangolare con Ajax e Borussia. Agli Allievi vince una partita 33-0. Il 29 luglio 2000 il debutto in un'amichevole ufficiale. Nel 2001 è in panchina a Firenze. L'esordioin Champions prima che in campionato. Poi diventa europeo under 21 e mondiale: «Ma baratterei tutto per questa maglia»
Daniele De Rossi mette piede per la prima volta all'Olimpico nel 1993, da raccattapalle. Nel 1995/96, lo ritroviamo nei giovanissimi sperimentali guidati da Orlando Sembroni, insieme a lui anche Simone Pepe e Cesare Bovo. La stagione seguente, passa nei Giovanissimi Regionali di Guido Ugolotti. E' proprio in questa annata, che viene impegnato, il 9 febbraio 1997, in una esibizione che precede il triangolare amichevole fra Ajax, Roma e Borussia. Sono appena venti minuti, ma il ragazzo, che calca per la prima volta il terreno dell'Olimpico da protagonista non si ferma un istante. Nel 1997/98, con gli Allievi Sperimentali, Danielino inizia a far parlare di sé. Del resto, la su squadra colleziona risultati incredibili. In campionato rifila 33 reti a La Rustica (5 sono di Daniele), 20 al Torre Angela, 12 al Mentana. Ancora due anni passati negli Allievi Regionali e negli Allievi Nazionali (con Mauro Bencivenga allenatore e Franco Tancredi preparatore dei portieri), quindi, nella storica stagione 2000/01, il salto in Primavera. Il 29 luglio del 2000, una soddisfazione attesa una vita, il debutto in una amichevole ufficiale, a Kapfenberg contro il Panionios, in una gara in cui sostituisce Abel Balbo. Il 9 aprile 2001, poi, Fabio Capello lo convoca per aggregarlo alla prima squadra in partenza verso la delicatissima trasferta di Firenze. De Rossi si accomoderà in panchina al fianco di Lupatelli, Rinaldi, Guigou e Balbo. Il 30 ottobre del 2001, Don Fabio lo fa debuttare contro l'Anderlecht in Champions League, in quella stagione disputa anche tre gare di Coppa Italia e 2 amichevoli. Nel 2004 bussa alla porta il Campionato Europeo Under 21 (disputato in Germania fra il 27 maggio e l'8 giugno 2004). De Rossi mette insieme un torneo con i fiocchi, il 1 giugno (in una rappresentativa che vede in campo anche Matteo Brighi) sigla la rete della vittoria contro la Croazia, l'8 giugno, nella finale contro la Serbia Montenegro sblocca il risultato dopo 22' di gioco con un bello stacco aereo. A pennellare il traversone è Donadel, De Rossi sbuca dalla mischia e fulmina Milojevic. L'Italia è campione d'Europa U. 21. L'UEFA lo elegge miglior giocatore della finale. La vittoria nell'Europeo di categoria gli spalanca anche la convocazione per le Olimpiadi. La spedizione in Grecia, è anticipata per il nostro, da un evento indimenticabile, viene indicato come tedoforo olimpico per portare la fiaccola nelle strade di Roma. Si tratta di 400 metri che il giovane centrocampista non dimenticherà. In terra ellenica a Volos, contro il Giappone, si risente ancora il ruggito del giovane leone giallo-rosso che contribuisce al 3-2 finale in favore degli azzurri con una rete realizzata in sforbiciata acrobatica di sinistro, un autentico pezzo da cineteca del calcio. A fine torneo, dopo la vittoriosa gara contro l'Iraq, arriverà una splendida medaglia di bronzo. Nel 2006 ecco la tanto sospirata chiamata di Lippi per la Nazionale e i Mondiali di Germania. De Rossi parte come titolare indiscusso, ma il 17 giugno a Kaiserslautern contro gli Stati Uniti, arriva l'incidente con McBride. Il torneo procede l'Italia arriva alla finalissima che libera dalla squalifica "Capitan Futuro". La sera prima della gara con la Francia: "per la prima volta - come dichiarò Daniele - per dormire sono ricorso alla valeriana". Sul campo la partita crea delle tensioni e delle emozioni inimmaginabili, quindi si arriva ai calci di rigori. Daniele tira e realizza il penalty in maniera leggendaria, contribuendo in maniera decisiva alla conquista del titolo. Attaccato alla romanità in modo verace, De Rossi vive questa sua dimensione con naturalezza assoluta come quando, la sera prima del suo matrimonio, si reca sotto le finestre della sua Tamara vestito da Meo Patacca con una rosa in mano, per intonare, con il necessario accompagnamento, le canzoni della tradizione. Del resto per uno che sull'i-pod ha tutte le canzoni di Lando Fiorini, non avrebbe potuto essere altrimenti. E' ormai un simbolo assoluto, nel maggio del 2007 a Nicolas Vaporidis che gli chiedeva: "Per te è meglio un altro Mondiale o la Champions?", rispondeva: "la Champions tutta la vita! Non una qualsiasi, ma quella con la maglia della Roma. Scambierei anche il Mondiale di Germania con la Champions qui, pur essendo la vittoria in Germania una cosa unica di cui vado fiero". Che riesca o meno nel suo (nostro) obiettivo, con il rinnovo di ieri, De Rossi ha scritto nella storia la sua volontà di tentare l'impresa con una sola maglia. Per sempre!