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Mancini all'Inter, forse ci siamo


Moratti pronto a dare 3,2 milioni all'anno ad Amantino, che s'è visto con Mourinho a Belo Horizonte.
Se per la definizione della rosa che il prossimo anno sarà chiamata a competere su ogni fronte con buone possibilità di vincere manca solo il tassello libera-acquisto finale, e cioè la cessione di Mancini, un altro passo avanti probabilmente decisivo è stato compiuto. Perché la voce che il brasiliano avesse già raggiunto un accordo con l'Inter per i prossimi quattro anni ha trovato la conferma definitiva. E' stato lui stesso, infatti, a confidarlo ad una cena, brindando per la soluzione a lungo auspicata. L'accordo prevede un contratto base di 3,2 milioni di euro all'anno con cifra a salire più premi di varia e non meglio precisata natura, tipici comunque delle contrattazioni morattiane. E si è avuta anche la conferma che l'acquisto non sarebbe alternativo a quello di Quaresma, semmai subordinato. Per il momento, infatti, tutte le energie dei dirigenti interisti sembrano concentrate sulla trattativa per il connazionale di Mourinho, in via di definizione: secondo il quotidiano portoghese A Bola l'affare è in chiusura ad una cifra vicina ai 30 milioni di euro più il prestito del giovane Pelè, portoghese anche lui. Quando sarà definito tutto, Moratti presenterà la sua offerta definitiva alla Roma per Mancini. Forse già oggi ci sarà un contatto, quando Pradé raggiungerà Milano per il Consiglio di Lega, ma difficilmente in questa sede sarà possibile definire i dettagli della questione.Tra la richiesta della Roma (quindici milioni) e l'offerta dell'Inter (nove, massimo dieci) diventa facile immaginare che l'accordo si troverà in una buona via di mezzo, buona per la Roma che recupererà contanti da un cartellino in via di esaurimento e per l'Inter che si ritrova ad una cifra tollerabile un esterno che, rigenerato, potrà tornare a dare qualche soddisfazione ai suoi fans. Non è stato Mourinho a richiedere il giocatore, anche se le vie di Veloz sono infinite e la comune espressione linguistica deve aver favorito un rapporto privilegiato tra l'allenatore speciale e quello che tra Pato (al Milan), Scolari (al Chelsea) e Mancini (all'Inter) si è ritagliato un posto di primissimo piano negli affari recenti più importanti d'Europa. Ma il neoallenatore nerazzurro non conosce così profondamente il giocatore, se non per quello che ha visto nelle partite soprattutto europee della Roma e per quello che ha sentito in giro dai suoi e dagli osservatori dell'Inter. Così s'è fidato: ha chiesto Quaresma e un altro esterno affidabile, gli hanno portato Quaresma e Mancini. Non può lamentarsi. Per la conoscenza diretta pare invece che ci abbia pensato da solo, una decina di giorni fa, a Belo Horizonte. Dove Mancini abita e dove Mourinho s'è recato per assistere alla sfida di qualificazione mondiale tra Brasile-Argentina (deludente 0-0). Approfittando dell'occasione, si è incontrato con Amantino. Il resto si vedrà.Alla Roma nessuno teme che il giocatore possa far più di quello che ha combinato con la maglia giallorossa. Per il secondo anno consecutivo, un titolare romanista finisce all'Inter, ma i due casi sono profondamente diversi. Chivu non s'accordò sul rinnovo e andò via sfidando le ire della società, che lo voleva cedere all'estero sia per non ritrovarselo nemico in campionato sia perché le offerte che garantivano Barcellona e Real Madrid erano superiori a quelle dell'Inter. Per Mancini invece i dirigenti nerazzurri hanno chiesto il permesso di trattare col giocatore che la Roma riteneva ormai tecnicamente superfluo e se tutto andrà come a Trigoria auspicano la soluzione avrà la benedizione di tutti. Semmai, visto che tutti gli sforzi finanziari dei Sensi saranno rivolti all'acquisto di un attaccante, per Spalletti si rischia di aprire un problema legato agli esterni: se anche il sostituto di Mancini è già in casa (Vucinic) e a destra c'è sempre Taddei, le alternative in organico attualmente (Giuly ed Esposito) non sembrano garantire quella ricchezza di soluzioni che il tecnico aveva chiesto. E sono in pochi dalle parti di Trigoria a scommettere che il francese e il napoletano saranno presenti entrambi nella rosa del prossimo anno. In gran segreto, insomma, la Roma sta già lavorando anche alla loro sostituzione.