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Mancini all'Inter, accordo vicino


Passi in avanti. Non lunghissimi ma nemmeno piccoli, quelli fatti ieri dalla Roma e dall’Inter nella trattativa per il passaggio in nerazzurro di Mancini. Incontro doveva essere ed incontro è stato tra il direttore sportivo giallorosso Pradè e il responsabile del mercato nerazzurro Marco Branca. Un incontro che si è rivelato ancora interlocutorio, nel senso che non è stato messo nero su bianco, ma tutto sommato positivo. I due uomini mercato un accordo lo avrebbero anche trovato, ma adesso bisognerà aspettare che Massimo Moratti dia l’ok ufficiale all’operazione. Che, come vuole la Roma, si concluderà solo per soldi. Non i 15 milioni richiesti inizialmente ma un paio in meno: a 13 la Roma chiude senza pensarci, ora pare che anche l’Inter sia arrivata a questa conclusione. Non che Branca non ci abbia provato, anzi. I nomi di Suazo e Crespo (il primo guadagna troppo, il secondo non interessa, la risposta di Pradé) oltre a quello di Obinna («La società nerazzurra non mi ha prospettato il passaggio di Victor a un’altra squadra- ha detto a Centro Suono Sport il suo procuratore Gaetano Paolillo - secondo me il giocatore andrà all’Inter per restarci») sono usciti fuori a più riprese nel corso della conversazione ma il direttore sportivo giallorosso su questo punto ha tenuto la propria posizione fino in fondo ed alla fine è stato Branca ad ammorbidirsi. Adesso la palla passa a Moratti, che dovrà "benedire" l’operazione, e staccare l’assegno da consegnare a Trigoria per Amantino. Il numero uno nerazzurro nel pomeriggio di ieri uscendo dal Consiglio Federale di Via Allegri a Roma ha fatto melina. «Per Mancini credo - le sue parole - che debba vedere in questi giorni quelli della Roma, ma siamo anche su un altro paio di giocatori in quel ruolo. Prendiamo il tempo per quello che è, non abbiamo tutta questa rabbia e furia nel chiudere le cose e dobbiamo vedere cosa è meglio dal punto di vista economico». Pretattica. La stessa usata lo scorso anno nell’affare Chivu, quando il giorno prima Moratti smentiva gli incontri e il giorno dopo volava a Roma con l’aereo privato per concludere la trattativa. E anche una piccola bugia.Non è vero infatti che l’Inter non ha fretta di chiudere perché Mourinho per l’inizio del ritiro (l’Inter si radunerà il 16 luglio) vuole almeno un nuovo esterno e visto che i tempi per Quaresma si allungano sensibilmente, non gradirebbe molto il fatto di ritrovarsi anche senza Mancini. Appuntamento quindi alla prossima settimana. Almeno così si sono lasciati ieri pomeriggio Branca e Pradè, che in serata ha fatto ritorno a Roma. A meno che Moratti non decida di accelerare i tempi e chiudere la trattativa in prima persona. A quel punto basterebbe una telefonata a Rosella Sensi per mettere nero su bianco il (quasi) accordo trovato ieri. Come è successo lo scorso anno per Chivu...