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Rosi: "Aquilani mi ha detto che firmerà presto"


«Quasi tutti i giorni mi sento al telefono con Alberto, mi ha detto che lui resta alla Roma...». L'Alberto in questione è Aquilani, a parlare, invece, è Aleandro Rosi, ragazzo di 21 anni cresciuto alla Garbatella, da pochi giorni passato al Livorno dopo un'esperienza poco positiva a Verona nel Chievo («Lo so solo io quello che ho sofferto nell'ultimo anno, ma adesso voglio voltare pagina, voglio tornare a fare il calciatore»). Rosi è tra i migliori amici del Principino di Montesacro, i due si frequentano spessissimo fuori dal campo, due anni fa erano compagni di stanza durante il ritiro di Castelrotto. Non c'è cosa che l'uno non sappia dell'altro.Rosi, ha sentito qualcuno dello spogliatoio giallorosso negli ultimi giorni?«Sì, ho sentito Aquilani, ci chiamiamo spesso con Alberto. Lui mi ha consigliato di andare a fare un'esperienza altrove, in una squadra che mi permetta di giocare con continuità, io gli ho detto di restare alla Roma. Ma non ce ne sarebbe stato comunque bisogno. Alberto è un ragazzo innamorato di questa maglia, è romanista vero, non intende andarsene. Figuriamoci, poi, se potrebbe mai andare alla Juventus come scrive qualcuno...».Lei, invece, dopo un anno ai margini in Serie B, con quale spirito riparte?«Ho deciso di tornare a fare il calciatore e di dare una svolta alla mia carriera. Ho finito il campionato con il Chievo il primo giugno, sono tornato a Roma per stare un po' con la mia famiglia. Ora mi sono rimesso subito al lavoro, neanche ho fatto le vacanze. Mi alleno a Trigoria tutti i pomeriggi insieme ad Andrea Giacomini. Anche lui non è andato bene nell'ultimo anno (a Vicenza, ndr), anche lui vuole ripartire alla grande».Cosa non è andato a Verona?«Mah, un po' tutto. Consideri che sono stato preso dal Chievo l'ultimo giorno di mercato. Non ho fatto la preparazione, non ho avuto modo per inserirmi negli schemi della squadra e anche il mister Iachini non mi ha aiutato».Perché?«Si ostinava a impiegarmi esterno d'attacco, ma io non lo sono. A me piace partire da dietro, avere tutta la fascia a disposizione. Insomma, è andata male, ho anche sofferto tanto. Ma ormai è andata, l'importante è aver già voltato pagina».Al Livorno ha avuto la garanzia del posto da titolare?«Titolare non proprio, sicuramente avrò la possibilità di giocare. Ho parlato con il tecnico Acori, ha un progetto importante e io ne faccio parte».In quale posizione del campo preferisce essere impiegato?«Come già detto, a me piace correre per tutta la fascia. Partirò terzino destro con licenza di offendere. Questo è il mio ruolo, in questo ruolo mi piacerebbe giocare con la Roma da titolare il prossimo anno».E' questo il suo obiettivo per il futuro?«Tornare a Roma è il mio sogno, voglio dimostrare di meritare la maglia che amo. E con la voglia che ho quest'anno, ce la posso fare».Ha parlato con Spalletti di recente?«Non molto, ho sentito Bruno Conti molto più spesso. Ma non c'è problema, con Spalletti ho un rapporto splendido. Da 1 a 10 gli voglio bene 20. Grazie a lui ho esordito in Serie A, grazie a lui ho esordito in Champions League, grazie a lui che sono calciatore».Quella famosa frase di Spalletti del 2005 «Tra due anni vedrete chi è Rosi», non la responsabilizzò troppo?«Devo dire che quando la sentii mi fece un enorme piacere. Ora sta a me confermare quelle belle parole. Con l'entusiasmo che ho ce la posso fare, ho deciso di tornare a fare il calciatore».