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Julio Baptista, c'è l'accordo col Real


«Accordo totale». Per gli spagnoli Julio Baptista è già un giocatore della Roma. Tutto fatto, tutto deciso, offerta accettata, almeno tra i due club. Che è già molto, moltissimo, ma non tutto. Perché ancora manca il definitivo ok del brasiliano, ma anche per quello non dovrebbe mancare più tanto. A dire, senza dubbio alcuno, che la Bestia vestirà il giallorosso, è il quotidiano Marca, fonte particolarmente attendibile in questo caso perché è di fatto un’estensione del Madrid stesso, secondo il quale Roma e Real avrebbero trovato un accordo per il trasferimento. A che cifre? Fino a sabato, sempre dalla Spagna, dicevano che la distanza tra domanda ed offerta era di 3 milioni di euro. Da una parte la casa blanca che chiedeva 12 milioni, cifra considerata già vantaggiosa rispetto ai 15 di inizio trattativa e ai 20 pagati nel 2005 al Siviglia per prendere Baptista. Dall’altra la Roma che era pronta a mettere sul piatto nove milioni più altri due tra bonus e premi. Sembrava che ci si potesse incontrare a 10 più 2. In realtà alla fine il Real avrebbe accettato l’offerta giallorossa, almeno stando a quanto dice Marca, che scende anche nei dettagli del contratto della Bestia, che a Trigoria prenderebbe 2,5 milioni di euro a stagione (cioè il tetto massimo stabilito dalla Roma per tutti i giocatori che non si chiamino Totti o De Rossi) per i prossimi quattro anni, più i premi che porterebbero il suo ingaggio alla soglia dei tre milioni di euro. Cifre che rientrano nei parametri di Trigoria ma che in realtà devono ancora essere discusse con il giocatore. Ed è per questo che sono attesi qui nella capitale Herminio Menendez (il rappresentante per l’Europa della Bestia, mentre non c’è ancora certezza della presenza di Juan Figer, il procuratore vero e proprio) e Baptista stesso che dovranno incontrare i dirigenti giallorossi per limare quelle differenze che ancora ci sono. Quando? «Non domani (cioè oggi) - così ha detto Menendez a Laromasiamonoi.it – perché ho un colloquio con il Real Madrid, ma in settimana verremo». Mancano i dettagli dunque. Problemi risolvibili, per carità, ma nessuno, ricordando quanto accaduto con il “caso Mutu”, è pronto a cantare vittoria fino a quando non saranno messe le firme sul contratto. Le premesse, però, ci sono tutte. In primo luogo c’è la volonta del brasiliano di lasciare il Madrid, dove, con l’arrivo di van der Vaart, ha capito che avrà ancora meno spazio dello scorso anno (emblematico l’esempio dell’ultima amichevole in Colombia delle merengues nella quale è stato sacrificato dopo appena 31’ per fare fronte alla espulsione di Salgado). Uno schiaffo inaccettabile per uno che solo poche settimane fa aveva chiesto a Schuster la garanzia di un maggior numero di minuti per poter dimostrare le sue qualità. A remare a favore della Roma c’è poi il grande gradimento per la destinazione, visto che qui Baptista sa di poter trovare una folta colonia brasiliana, compreso l’amico Cicinho, che ha falto il grande salto verso l’Italia un anno esatto prima di lui e che, evidentemente, l’ha convinto a fare la stessa scelta. Insomma la parola fine alla telenovela è dietro l’angolo, così come il lieto fine. Da oggi in poi ogni giorno è buono. E sempre oggi è atteso anche il fax di Mijatovic (che è in vacanza nel suo Montenegro ma che, come facilmente immaginabile, sta continuando ad operare sul mercato in entrata e in uscita) con il quale la Roma avrà l’ok a trattare direttamente al giocatore. Un atto formale ma importante. Perché conferma come tra le società sia già tutto a posto. Manca solo l’ultimo tassello, poi Spalletti avrà a disposizione quel giocatore che «ci farà comodo». A quel punto sarà veramente «accordo totale».