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Menendez: "Aiutati dal Real"


Il procuratore di Julio Baptista rivela particolari sulla trattativa che ha portato la Bestia a RomaSgranocchia l’ultima chela di granchio di un caliente pomeriggio spagnolo, Herminio Menendez. Una delle operazioni più complicate che abbia mai condotto è andata a buon fine. Per la Roma, per Julio Baptista. E per se stesso. Il lavoro del procuratore della Bestia è finito, per ora. L’ex atleta olimpico di Montreal 76 e Mosca 80 si sta godendo scampoli di ferie ferragostane. Da domani si torna al trabajo. Al lavoro. Per forza. Baptista deve essere presentato martedì alla stampa e ai romanisti: «Avete fatto un affare. Julio entrerà nella storia della Roma. Vedrete».Allora Menendez, adesso siamo tutti felici e contenti.«Già, tutti felici e contenti (ride il manager dall’altro capo del telefono, ndr».Si sta godendo qualche giorno di vacanza?«Solo fino a domani. Lunedì (domani, ndr) tornerò in ufficio e martedì sarò a Roma per la presentazione del giocatore».Facciamo un passo indietro. Quando avete trovato l’accordo con la Roma c’era anche l’altro agente di Baptista Juan Figer?«No, Figer era nei suoi uffici di San Paolo, in Brasile. L’altra sera a Madrid c’ero solo io a rappresentare Julio».Al tavolo del ristorante madrileno, dove stava cenando con Pradè, Conti e la Mazzoleni, è arrivato anche Ernesto Bronzetti. Giusto?«Sì, è vero. Ma queste sono cose che riguardano la Roma. Con Bronzetti ho parlato in tante occasioni».Curiosità: mentre parlavate d’affari, cosa vi servivano?«Come antipasto, del prosciutto iberico. Poi la cena è proseguita a base di pesce e alla fine ci hanno portato ovviamente il dessert».Niente paella?«No, la paella no. Sa, la sera è un po’ pesante. Resta sullo stomaco».Fine della parentesi gastronomica. Quando avete raggiunto l’intesa con la dirigenza giallorossa?«Non a cena, ma intorno alle 12 del giorno dopo in un albergo di Madrid».Avete mai corso il rischio che l’operazione naufragasse?«Eh sì. C’era la possibilità che la Roma non potesse pagare quello che Baptista chiedeva. La soluzione l’ha trovata il Real Madrid, che puntava a chiudere in fretta la trattativa».E come?«Gliel’ho appena detto: ci ha dato una mano».Chiedendo di meno alla Roma?«Non si può dire. È chiaro che certe differenze si sono azzerate grazie all’aiuto del Real».I tifosi non vedono l’ora di accogliere degnamente Baptista a Fiumicino, lo sa?«I suoi amici brasiliani della Roma hanno spiegato a Julio cosa lo attenderà a Roma. Baptista arriverà lunedì (domani, ndr). E farà la storia della vostra società».Baptista nasce mediano, ma ha anche un recente passato da punta.«Julio può giocare in più posizioni. Al Siviglia è stato anche attaccante, ed è in quel ruolo che ha dato il massimo, mettendo a segno in due anni venticinque gol a stagione».Davanti nella Roma, però, c’è un certo Totti.«Va bene, perfetto. Baptista può giocare dietro a Totti. Per me è l’ideale. Comunque, spetterà all’allenatore decidere dove schierarlo».Che sensazioni sta provando Baptista?«È contentissimo, perché sa di approdare in una squadra come la Roma, che pratica un calcio moderno, bello, offensivo, che piace molto in Europa».A proposito di Europa. La finale della Champions 2009 sarà a Roma.«Anche in Champions Baptista vorrà dimostrare di essere decisivo. Pure al Real lo sarebbe potuto essere...».Però, non veniva messo nelle condizioni di dimostrarlo.«Giocava poco. E poi, quando succedeva, veniva schierato in una posizione differente da quella sua naturale».Com’è Julio nello spogliatoio?«Ah, tranquilli, non avrà nessun problema ad ambientarsi subito. Si adattò facilmente al Siviglia, si adattò benissimo anche al Real Madrid. È una persona bellissima. E poi a Roma ha molti amici. Julio, mi creda, è contento ed emozionato di poter giocare nella Roma».