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Verdone: "Voleva essere ricordato come Alberto Sordi"


Carlo Verdone, di Franco Sensi ne parla con vero affetto, con commozione. «Era sempre il presidente della mia squadra» dice a un certo punto il regista-attore con vero rispetto da tifoso romanista doc. E aggiunge «di lui ho un ricordo tenero specie per una cosa successa nell'anno dello scudetto, nella stagione 2000-01. Un giorno lo incontrai in casa di un amico comune, Sensi allora mi prese da parte - ci davamo del tu ma mi chiamava sempre solo Verdone -, e mi disse "spero tanto di essere ricordato come Alberto Sordi"». In lui anche allora «c'era già quel senso di morte. Io continuavo a fare gesti di scongiuro e a dirgli quanto fosse già importante per Roma a maggior ragione poi se avessimo vinto, lo scudetto. E lui diceva solo: "speriamo tanto". Insomma - spiega Verdone - Sensi ci teneva tantissimo ad essere amato dal popolo romanista e secondo me lo meritava perchè era una persona onesta in un mondo spietato». E continua il regista: «Sensi era poi un presidente artigiano che aveva fatto della sua squadra, un team con molti giocatori nati a Roma come Francesco Totti e Daniele De Rossi e che era anche riuscito a dare una fisionomia e spessore a una squadra che prima non l'aveva. Era poi un uomo che non amava apparire: non l'ho mai visto lasciare una dichiarazione a fine partita come fanno tutti». Sul futuro della Roma senza Sensi spiega Verdone: «è difficile capire cosa ora possa succedere davvero. Spero solo che non ci siano brutte sorprese. Per quanto riguarda ad esempio i conti di una squadra, i tifosi come me ne sanno davvero poco. Mi auguro solo che la Roma faccia ora un bel campionato in sua memoria». Infine, tra i più bei ricordi di Carlo Verdone di Sensi: «sicuramente quando lo vedevo la domenica al suo solito posto in tribuna con la sua testina e con la moglie accanto. Ero sempre io che andavo ad omaggiarlo per primo durante l'intervallo e lui non mancava di ricambiare sempre con il suo affetto».