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"Vedere la maglia n. 24 indossata da un altro mi fà uno strano effetto"


Marco Del Vecchio: «Credo che dovrò farci l'abitudine, mi fa un effetto strano, ma ora siamo da vertice»«Che effetto strano vedere quella maglia indossata da un altro. Quasi quasi mi dispiace...». C'era una volta un numero di due cifre che usciva sempre la domenica quando a Roma si giocava il derby e che ha portato tanta felicità ai tifosi giallorossi. Non portava soldi nelle tasche e non arricchiva nessuno, però di goduria ne ha regalata tanta, ma tanta, tanta. Questa è la storia del numero 24, quello che è stato per nove anni sulle spalle di Marco Delvecchio, l'incubo dei laziali in ogni stracittadina, e che ora appartiene a Jeremy Menez, il fantasista francese arrivato due giorni fa dal Monaco, che già tutti immaginano ai livelli di Benzema o Ben Arfa. C'è da scommetterci che ieri quando abbiamo visto questo ragazzo di 21 anni mostrare la nuova maglia, un pensiero al bomber nato a Milano, ma più romano e romanista di un trasteverino, qualcuno lo avrà fatto. Nessuno, di fatto, dopo Supermarco ha più scelto il 24. Sartor, nel 2005/2006, e Zotti, nel 2006/2007, lo fecero solo per pochi giorni a inizio stagione, salvo poi trasferirsi in altre squadre. Non è come il 6 di Aldair, che è stato ritirato, stavolta il 24 passa di mano, proprio nel giorno in cui l'attaccante milanese - dopo un anno di inattività, passato ad allenarsi a Trigoria - ufficializza il ritorno al calcio giocato con la Pescatori Ostia in Eccellenza.Delvecchio, Menez ha ereditato il suo numero. Che effetto le fa?«Beh, devo dire che un pochino dispiace di vedere quella maglia indossata da qualcun altro. Fa un certo effetto, la 24 era il mio numero».Come mai scelse proprio la 24?«Quando sono arrivato a Roma (gennaio '96) quello era l'unico numero rimasto libero e l'ho preso. Poi nel corso degli anni mi ha portato fortuna e l'ho tenuto. Ma, ripeto, ora non riesco a vederlo sulle spalle di un altro calciatore. Dovrò farci l'abitudine».Le piace questo nuovo acquisto?«Sinceramente non lo conosco molto. Ne parlano tutti benissimo, speriamo possa fare bene, serviva uno in quel ruolo con le sue caratteristiche».La Roma ora è da scudetto?«Diciamo che ha ricambi di livello in ogni ruolo e potrà giocarsela alla pari contro qualsiasi avversario. Siamo competitivi per i primissimi posti, faremo un gran campionato. Sono sicuro».