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Napoletani a casa per tutta la stagione!


Trasferte vietate al tifo organizzato na­poletano sino alla fine del campionato; tutti i protagonisti della folle domenica denunciati con l’accusa di associazione per delinquere e allontanati con il Daspo per due anni dagli sta­di; «nel mirino» il prefetto e il questore di Napoli. Roberto Maroni, ministro dell’Interno, ha deciso alla fine di una giornata caratterizzata da polemiche. Il Viminale ha volu­to dare una risposta chiara ai violenti.A RISCHIO GENOA-MILAN E NAPOLI FIORENTINA - Genoa-Milan e Napoli-Fiorentina: sono i due incontri di serie A definiti 'a rischio' nella seconda giornata di campionato. La valutazione è stata fatta nella riunione dell'osservatorio sulle manifestazioni sportive che si è tenuta questa mattina al Viminale e nella quale si è anche parlato dei possibili risvolti di sicurezza legati all'incontro della nazionale italiana con la Georgia (ma qui siamo alla follia! Cosa avrebbe di pericoloso Italia-Georgia?). L'osservatorio ha esteso la sua valutazione anche alla prossima giornata del campionato di serie B, in programma domenica prossima, definendo a rischio tre incontri. Spetterà ora al Casms, riunito in queste ore, valutare le indicazioni dell'osservatorio e prendere le decisioni. Sono considerati a rischio anche gli incontri Potenza-Gallipoli e Vibonese-Cosenza. L'Osservatorio avrebbe indicato al Casms l'utilità del divieto di trasferta per i tifosi del Milan.MANGANELLI: «INFLUENZA CRIMINALITA' ORGANIZZATA» - « Abbiamo modo di ritenere che dietro la conduzione degli incidenti provocati dai tifosi napoletani ci sia l'influenza della criminalità organizzata», ha detto a Palermo il capo della Polizia Antonio Manganelli, a margine della cerimonia di commemorazione di Calo Alberto Dalla Chiesa. «Ho inviato a Napoli il prefetto Cavaliere, capo della Criminalpol - ha aggiunto - polizia e carabinieri sono in stretto contatto con la procura di Napoli, che non a caso ha affidato alla Dda questa indagine». «Oggi ci saranno riunioni nelle strutture investigative - ha concluso Manganelli - per verificare le misure di contrasto non solo legate a questa vicenda ma a tutto quello che fa capo alla criminalità mafiosa».QUESTORE: «IPOTESI PRESENZA CAMORRA» - «Stiamo lavorando anche sull'ipotesi che tra i responsabili delle violenze si sia infiltrata la criminalità organizzata». Lo ha detto all'Ansa il questore di Napoli, Antonino Puglisi. «Sappiamo che tra i gruppi del tifo organizzato - ha aggiunto il questore - ci sono collegamenti con frange della criminalità organizzata. Stiamo vagliando l'accaduto e nelle prossime ore, dopo l'incontro che avremo nel pomeriggio in Procura, potremo esprimere una valutazione più precisa». MANGANELLI INVIA 007 A NAPOLI - Il capo della polizia, Antonio Manganelli ha inviato a Napoli il vicecapo Nicola Cavaliere responsabile della direzione centrale di polizia criminale, ed il responsabile della direzione centrale anticrimine Francesco Gratteri. Cavaliere e Gratteri incontreranno stamattina il questore Antonino Puglisi e i responsabili della Digos, della squadra mobile e dell' ufficio di gabinetto in relazione alle indagini sugli episodi di violenza compiuti da gruppi di tifosi nella trasferta a Roma. Nel pomeriggio i funzionari si recheranno in Procura per un incontro con il coordinatore della DDA Franco Roberti ed i pm titolari di inchieste sulla criminalità organizzata. Secondo quanto si è appreso la decisione del Capo della polizia è collegata ai legami che emergerebbero tra settori della criminalità organizzata e responsabili delle violenze nella trasferta dei tifosi a Roma. COLLOQUIO VICE CAPO POLIZIA-PROCURATORE DI NAPOLI - Il vice capo della Polizia, prefetto Nicola Cavaliere ha avuto questa mattina un lungo colloquio telefonico con il procuratore della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore sulle indagini in corso per accertare le responsabilità dei disordini avvenuti nella trasferta dei tifosi del Napoli a Roma. Nel colloquio - rendono noto fonti della questura di Napoli - è stato sottolineato il «saldo rapporto di collaborazione investigativa» nella lotta alla criminalità organizzata ed ai «possibili collegamenti con ambienti del tifo ultras». TOLLERANZA ZERO - In chiusura di serata, il ministro ha voluto ri­mettere le cose a posto: «Contro queste perso­ne tolleranza zero. Devono essere punite e trat­tate per quelle che sono, una associazione per delinquere» . Oggi le decisioni verranno ufficia­lizzate perché la riunione del Comitato di ana­lisi per la sicurezza delle manifestazioni spor­tive (Casms) ufficialmente è stata aggiornata. In realtà, da definire restano solo i dettagli. Il più è già fatto. I tifosi del Napoli si rassegnino: sino alla fine del campionato non potranno se­guire in trasferta la squadra. Le immagini di domenica, i passeggeri regolarmente paganti obbligati a lasciare il treno per far posto agli ultras hanno scioccato il paese, prodotto pro­fondo disagio.OSSERVATORIO DEBOLE - Forte di questo sostegno popo­lare, Maroni ha deciso. Prima ha ascoltato le valutazioni dei membri dell’Osservatorio (or­ganismo ormai svuotato di poteri decisionali a vantaggio del Casms presieduto dal ministro in persona); Antonio Matarrese, presidente della Lega, ha provato a sostenere le ragioni della parte pulita del tifo napoletano e di Aurelio De Laurentiis che ha investito soldi e passione in questa squadra. Ma poi ha deciso quel che tut­ti sapevano già da tempo: trasferte vietate a quei gruppi organizzati che hanno «tradito la fi­ducia» loro accordata dal Casms in occasione della prima di campionato. Occasione perduta. Punto e a capo. PORTE CHIUSE PER GARE A RISCHIO - Nella riunione di oggi, il nuovo organismo provvederà anche a invididuare le partite a ri­schio e su di esse potrebbe calare anche la de­cisione estrema: porte chiuse, seggiolini total­mente vuoti. La scelta finale spetterà ai prefetti. Non è più tempo di blandizie, di aperture di credito. Il Viminale richiude i rubinetti della fiducia. Anche per evitare le critiche dell’oppo­sizione. «IO LI AVREI LASCIATI IN GALERA» - Il ministro al Tg1 ha detto: «Procederemo all’identificazione di tutti e alla denuncia per associazione per delinquere. La decisione di rimettere in libertà questi delin­quenti è stata presa da un magistrato, io li avrei lasciati in galera. Sono persone che devono es­sere punite», criminali organizzati. E per tutti annuncia due anni di Daspo. Certo, i problemi non mancheranno perché non è semplicissimo dimostrare l’esistenza di una associazione per delinquere. E non sarà facile evitare che qual­cuno, tra gli oltre mille destinatari di Daspo, riesca ad aggirare i controlli e a presentarsi re­golarmente al San Paolo. Occorrerebbe una ef­ficienza che dai fatti di domenica non è emer­sa.