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Spalletti: "Totti, l'essenza!"


«Totti è un giocatore essenziale per questa squadra. È fondamentale, ma i compagni di squadra debbono imparare a sopperire alla sua assenza, come è già accaduto in passato. Dobbiamo saper vincere anche senza Francesco». Luciano Spalletti non riesce a staccare la spina nemmeno quando l’occasione è propizia. Quando per due giorni avrebbe potuto discutere solo di tattica al tavolo dei più grandi. Invitato a Nyon dall’Uefa, nell’Elite Coaches Forum 2008, ha trascorso quarantotto ore assieme ai colleghi che contano di più. Da Mourinho a Ferguson, da Scolari a Wenger. Si è parlato solo di pallone. Eppure, tra una pausa e l’altro del meeting svizzero, già giovedì i giornalisti stranieri erano riusciti a strappargli qualche battuta sulla sua Roma. Gli chiedevano quali fossero le possibili aspiranti alla Champions e Spalletti non si è tirato indietro: «La Roma è la mia squadra e quindi devo metterla tra le favorite. Tra le altre, punto su quelle con maggiore esperienza come per esempio il Chelsea e il Manchester United». Già a partire dal primo impegno, quello con i romeni del Cluj, il tecnico giura che non ci saranno cali di tensione: «Siamo già contenti di prendere parte alla Champions, ma prometto che daremo il massimo in ogni singola partita».Ieri, ai microfoni della Rai si è soffermato sull’importanza di poter contare su uno come Totti. Con un’avvertenza: «Francesco è fondamentale, ma i compagni debbono imparare a sopperire alla sua assenza». Spalletti non vuole, però, che si faccia affidamento su un solo elemento, anche se l’elemento in questione è Totti: «Sta recuperando e sappiamo quanto sia importante la sua presenza, ma dobbiamo essere in grado di vincere lo stesso anche senza di lui». Sulla sua strada la Roma dovrà affrontare uno dei peggiori clienti che il sorteggio le potesse riservare, il Chelsea: «Sarà una partita complicata, come sempre al cospetto di avversari del genere, che hanno grandi potenzialità. Ma è arrivato il momento di affrontare ad armi pari squadre come il Chelsea».Basta complessi di inferiorità, ammesso che mai ce ne siano stati e avanti tutta. Contro chiunque. Dopo due quarti di finale consecutivi, si può. Lo stesso Spalletti ha ormai acquisito anche quell’esperienza necessaria per guidare il gruppo fino al traguardo. Eppure, lui continua a vivere il confronto con i vari "Special One" che passeggiano per i corridoi di Nyon con la solita innata modestia: «Per me è un onore stare qui in mezzo a tutti questi allenatori di livello. Sono maestri del calcio internazionale. Sono contento che tecnici di questo calibro mi abbiano accettato in questo gruppo. Rispetto a loro ho vinto pochissimo, ma nessuno me l’hanno fatto pesare». Anzi, più di qualcuno non si è risparmiato nei complimenti. Non a caso, Spalletti ieri ha pranzato con Ferguson, Ranieri e Scolari. Curioso il siparietto che si è consumato proprio con il tecnico del Blues, al momento dell’abbraccio. Spalletti gli ha rivolto un «in bocca al lupo». Che ovviamente ha ricambiato con un «crepi». «No, che il lupo vinca», ha simpaticamente replicato Spalletti. Questione di feeling, e di stima. Quella che l’allenatore brasiliano prova per il nostro Luciano va oltre il calcio: «Spalletti è un grandissimo tecnico, capace, preparato e soprattutto una persona umile. Ma sono convinto che in breve tempo sarà uno dei più grandi in assoluto a livello internazionale». Personaggio unico, questo Scolari. Pensate: dopo questo pubblico elogio, a chi gli chiedeva se si sarebbero rivisti a Roma con Spalletti, ha fischiettato «arrivedeeeerci Roooma...». Spalletti ha ascoltato e sorriso. Poi nel pomeriggio è ripartito per Ciampino. Con un jet privato? Macché. Con un volo low cost!