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Lippi: "De Rossi come Gerrard e Lampard"


Il CT dell'Italia Campione del Mondo fa i complimenti ufficiali al nostro Danielino: "Qui siamo di fronte a uno dei centrocampisti più completi e più forti al mondo, al livello di Gerrard e Lampard"
Se esistesse uno “Zingarelli” della terminologia calcistica, alla voce “centrocampista completo” andrebbe associato il nome di Daniele De Rossi. Senza cercare descrizioni erudite o troppi giri di parole. Il centrocampista giallorosso ha raggiunto la consapevolezza del campione, la tranquillità dell’eremita e l’equilibrio del saggio.Ricordo ancora il debutto di Daniele nel grande calcio, era la stagione 2003-2004 e a San Siro si giocava Inter-Roma. Ricordo ancora la conferenza stampa di Capello: “De Rossi è giovane (19 anni ai tempi), ma ha grande personalità. Gioca a San Siro con la stessa serenità con la quale scende in campo per l’amichevole del giovedì”. Daniele disputò una partita eccezionale, si piazzò in mezzo al campo a dirigere il gioco, ad alternare il passaggio corto a quello lungo (e millimetrico), non lesinando legnate in caso di necessità. La stagione precedente, disastrosa per la Roma di Capello che arrivò ottava, disputò l'ultima giornata contro il Torino, segnando con un bolide dai 35 metri. Ricordo ancora il compianto Presidente Sensi che si alzò in piedi ad esultare, chiedendo: "Chi ha segnato? Il ragazzino?"Personalità, tanta, e umiltà, queste le doti di Daniele. Dopo la doppietta contro la Georgia, il giallorosso ha dichiarato: “Coesistere con Pirlo? Non sono il più indicato per parlarne, perché sono parte in causa, ma io con Andrea non ho nessun problema. Anzi, sono solo onorato di poter giocare con il centrocampista più forte al mondo”. Uno dei centrocampisti più forte al mondo – mi permetto – l’altro sei tu, Daniele. Al di là della modestia.Oggi Daniele è forse il giocatore che meglio rappresenta l'Italia di Marcello Lippi. Cuore, carattere e determinazione, più quel pizzico di imprevedibilità propria solo dei campioni. Questa la ricetta della Nazionale (magari non bellissima, ma vincente) di Lippi (e De Rossi). Il Commissario Tecnico della Nazionale campione del Mondo a Germania 2006 loda pubblicamente il suo centrocampista: "De Rossi è un campione, ormai è sullo stesso livello di Lampard e Gerrard".Classe 1983, De Rossi è uno dei pilastri della Nazionale da ormai tre anni. Il Mondiale (nonostante la brutta parentesi della gomitata a McBride) lo ha definitivamente lanciato a livello internazionale, l'Europeo (con Donadoni che si ravvede e capisce che non può fare a meno di lui) lo ha consacrato.De Rossi, che con la doppietta contro la Georgia è arrivato a quota 7 gol in Nazionale (come Boniperti, Antognoni e Pirlo), è un giocatore completo: grinta e carattere alla Gattuso, piedi e visione di gioco alla Pirlo. Di lui proprio non si può fare a meno. Così come quando risolve da solo le partite; come ieri, o come gli capita di sovente con la Roma.Non dà molto peso Daniele ai complimenti di Lippi, anche se (ovviamente) gli fanno piacere ("Più del suo paragone, mi fa piacere sapere di avere la sua stima. Io penso in grande, non mi pongo limiti"), e dedica la doppietta al suocero, ucciso per un probabile regolamento di conti lo scorso 11 agosto: "Dedico la doppietta a mio suocero, un uomo al quale volevamo tutti bene. Non sono stati giorni facili, per tutte le persone vicine a lui: per mia moglie e per le mie due cognatine di 14 e 17 anni. Capisco il diritto di cronaca, ma speravo un po' più di umanità". De Rossi è così, una persona (oltre che un giocatore di grandissimo livello) con una immensa umanità.