C'è solo l'A.S.Roma!

Tutti in ritiro


Il tecnico parla ai giocatori, chiede particolare attenzione anche durante l'allenamento e, d'accordo con la società, decide di restare a Trigoria insieme alla squadra in questa vigilia di Champions. Bruno Conti: «Siamo tutti convinti di poter fare bene. Ricominciamo da quello che abbiamo fatto l'anno scorso, a partire dal Cluj». La decisione del ritiro è stata accettata da tutti i giocatori. Tutti in ritiro. Eccola la prima risposta di Luciano Spalletti al sabato nero della Roma. E non è roba di poco conto per il tecnico che per primo in Italia ha portato una cultura che sembrava potesse appartenere solo ad altri campionati, ad un altro calcio, molto distante dalle pressioni e dalle tensioni della Serie A. Troppo brutta la squadra maltrattata dal Palermo per 75 minuti, la stessa che aveva subito per un tempo il Napoli in dieci uomini, per continuare con il ritiro facoltativo che aveva caratterizzato gli ultimi due anni della sua gestione a Trigoria. Spalletti, di comune accordo con la società, è tornato sui suoi passi. Non una punizione nei confronti della suoi ragazzi, piuttosto la voglia e la necessità di invertire subito la tendenza, di ritrovare quell'alchimia perfetta che aveva permesso solo pochi mesi fa di arrivare a 30 minuti dallo scudetto. Tutti d'accordo sulla decisione, compresa la squadra che stava già pensando a questa soluzione. I giocatori, perfettamente consci del momento difficile, hanno ascoltato con attenzione il discorso che Spalletti ha fatto loro ieri mattina alla ripresa degli allenamenti, invitandoli a un maggiore impegno durante tutte le sedute settimanali. Insomma, per uscire dalla crisi (o qualsiasi cosa le prime due partite di campionato rappresentino) la soluzione è, come sempre, il lavoro.«Abbiamo perso identità? A me sembra che sia tutto sistemabile» aveva detto il tecnico subito dopo la partita col Palermo. Tutto sistemabile, magari già da domani contro il Cluj. Perché stavolta non ci sarà la lunga ed inutile sosta con mezza rosa via con le nazionali, con troppi infortunati e la conseguente impossibilità di mettere mano ai difetti palesati al debutto. Stavolta sarà tutto diverso, non ci sarà tempo per rimuginare. Domani si torna in campo. Un bene o un male? Per Bruno Conti «E' meglio giocare, subito. Dobbiamo ripartire immediatamente. Il calendario ci mette alla prova. Avremo la Champions, poi Reggina, Genoa e Atalanta». E' stato lui, il direttore tecnico giallorosso, a cercare di riportare un po' di ottimismo nella domenica dei tifosi romanisti che si risvegliavano ancora cupi per quanto visto al Barbera. «Noi e la squadra siamo convinti che possiamo ripartire da ciò che abbiamo fatto l'anno scorso - ha detto intervenendo a Sky Sport 24 - Adesso guardiamo al futuro e alla partita di martedì in Champions. Siamo tutti convinti di poter far bene». Lo sperano tutti, compresi quelli che ancora non riescono ancora a capacitarsi dell'involuzione di una squadra che, fino a ieri l'altro, insegnava calcio in Italia e in Europa.Quell'Europa che quest'anno incoronerà la sua regina proprio qui a Roma. Una di quelle occasioni che non capitano due volte nella carriera di un giocatore. E allora Conti, Spalletti, i giocatori, sono pronti a ripartire. A ritornare grandi.La Roma quindi risponde alle critiche ed alle voci di malumore interno con l'unità di intenti. Il colloquio tra Spalletti e la squadta è andato in scena nella palestra del Bernardini. Durante il confronto, durato un quarto d’ora circa, sono stati rivisitati gli aspetti negativi della sfida contro il Palermo. Si vocifera tuttavia che i giocatori non ascoltino più l'allenatore come negli anni passati. Alcuni collaboratori del tecnico, uno in particolare, sarebbero addirittura poco graditi alla gran parte della rosa.  Per non gettare al vento un’intera stagione, però, i calciatori hanno deciso di rafforzare il legame tra loro ed hanno stretto un patto attraverso il quale far tornare ai massimi livelli il club. Uniti verso la meta, dunque. Per rispetto dei tifosi, della società e nei propri confronti. E così è stato deciso di ripristinare il vecchio ritiro prima di una gara. Stanotte tutti dovranno dormire al Fulvio Bernardini. Contro il Cluj, la Roma scenderà in campo agguerrita. Totti avverte ancora dolore al ginocchio operato nell’aprile scorso, ma stringerà i denti. Vuole essere presente. Così come Cicinho. Nel corso dell’allenamento, sembrava che il brasiliano si fosse allontanato senza motivo dal terreno di gioco e si temeva un'altra lite con il mister. Non esiste alcun giallo invece fanno sapere da Piazzale Dino Viola; il brasiliano è tornato a casa per dei suoi problemi personali che necessitavano della sua presenza a casa. In difesa, martedì sera, dovrebbe trovare posto Mexes. Il francese sta riprendendosi dalla distrazione al collaterale mediale del ginocchio sinistro occorsagli durante il ritiro con la Nazionale transalpina. Più complicato sembra il recupero di Juan, ancora alle prese con un risentimento muscolare alla coscia sinistra.E De Rossi? Lo stiramento al collo ancora tormenta il ragazzo di Ostia, che tenterà ad ogni modo di tornare a disposizione. Non sarà facile, comunque. Anche Perrotta con tutta probabilità sarà costretto a dare forfait. Al contrario, Vucinic dovrebbe essere quantomeno convocato. Tra i pali, si sistemerà regolarmente Doni. L’equipe medica guidata dal dottor Brozzi ha «deciso di cambiare cura» per allontanare in modo definitivo la tendinopatia che affligge il portiere da tempo. In tal modo «non servirà operarsi», ha spiegato lo stesso numero 32. Un dato positivo per Spalletti. Anzi, per il gruppo.