C'è solo l'A.S.Roma!

Facciomoci sentire o sarà come nel 2002/03


IL GIORNO DOPO IL FURTO DI GENOVA RABBIA, POLEMICHE E UN CORO: FACCIAMOCI SENTIRE
L'arbitraggio a Marassi ci ha tolto dei punti che nessuno ci restituirà. La gente romanista non ci sta. Lotito (A.I.R.C.): «E' ora di darsi una mossa». Peppone: «La società doveva muoversi prima». Lino Banfi: «Mi sembra di stare ai tempi di Turone». Lando Fiorini: «È stata una rapina». Insinna: «Temo non sia "solo" uno sbaglio». Ma la società conferma la linea del basso profilo: nessuna protesta ufficiale. Tutti condannano la direzione di gara. Casarin, Cesari e Longhi: «Gravissimo. E va punito anche Brighi».
La sconfitta subita contro il Genoa è stata come un lutto improvviso. Roma è triste anche se il sole, invano, tenta di scaldare gli umori dei tifosi giallorossi. Si può imprecare contro l'arbitro e i suoi assistenti; contro la Dea Bendata, che ha deciso di voltare le spalle alla squadra; contro l'Oroscopo, perché quello c'entra sempre, però davanti alla classifica parlano i numeri. La Roma è lì, sulla colonna di destra dopo quattro partite a soli quattro punti. Questa è la realtà cui è difficile rassegnarsi. Colpa degli infortuni, del mercato, della Società.Colpa di Chi? «E' ora che si diano tutti una mossa, certo se non tornano in forma alcuni giocatori è difficile». Francesco Lotito (Associazione Italiana Roma Club) non usa mezzi termini e giustificazioni. «Mancano i sostituti di gente come Taddei, Totti e Doni. Dobbiamo uscire alla svelta da questo tunnel perché quest'anno il campionato è equilibrato e se rimaniamo troppo indietro diventa difficile. Ci sono stati degli errori arbitrali ingiustificabili». Toni ancora più duri per la terna arbitrale sono quelli che usa Fabrizio Grassetti (U.T.R.): «Voglio fare i complimenti a tutti: l'arbitro e i suoi assistenti, tutti bravi nel commettere errori che hanno pesantemente condizionato l'esito della partita». Non sono gli unici verso i quali prova gratitudine perché Grassetti vuole dire la sua anche sul migliore in campo: «Brighi per la Roma e Brighi per il Genoa». Poi conclude: «Il calcio è tutta questione di episodi. La Roma ha giocato meglio che contro il Palermo e il Cluj. La situazione è preoccupante ma non è drammatica. Ci vuole massima concentrazione da parte dei giocatori e massimo tifo da parte nostra. Vedere la Tribuna Tevere mezza vuota fa male al cuore». La fedeltà della Roma è fuori discussione. Wiliam Betti, detto Spadino (Ultras Romani), vuole che lo si scriva a caratteri cubitali e noi l'accontentiamo: «ANCORA PIU' FORTI!» E' l'urlo della Curva che, nella persona di Betti, dice: «Per noi è un fuoco di paglia. A Genova i ragazzi hanno fatto il possibile e chi dice di no è in malafede, abbiamo visto che i problemi sono stati altri. La Roma ora è come un amico che ha bisogno di noi e noi ci siamo». Ma la società non dovrebbe farsi sentire? «Si doveva comportare meglio prima, adesso non può far nulla» dice Peppe De Vivo e non ha altre soluzioni che quella di «aspettare che torni Totti. La Società ha perso credibilità con l'affare Mutu e gli stessi giocatori si sono sentiti presi in giro». Così, invece, Arduino Ciaralli (Az): «Rosella Sensi è una ragazza dalle qualità indubbie, proprio per questo deve farsi sentire. Chi mena per primo, mena due volte. Quindi si facesse valere intervenendo in Lega ma anche alla Federcalcio. Subito prima che la triade (Juve, Inter e Milan) la metta da parte. Siamo solo alla quarta giornata di campionato. Errare è umano, parliamo ancora di sviste arbitrali ma stiamo attenti».Serve ottimismo e a darlo è sicuramente Pietro Winnie, ex Cucs e conduttore di "Momenti di Curva" su Radio Erredue, con una considerazione, semplice: «Quando è er dunque sai che c'è? Che La Roma non si discute, si ama, e se non ha vinto oggi, vorrà dire che vincerà domani!»