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Juan: "Tranquilli, sto bene"


Il brasiliano sarà in campo domani contro la ColombiaPoi raggiungerà i compagni di squadra solo venerdì
«Va tutto bene. Sono stato fermo un mese e ho fatto solo due o tre allenamenti, per questo insieme allo staff tecnico abbiamo deciso di non forzare in modo da poterci essere con la Colombia». Dal Brasile Juan tranquillizza tutti sulle sue condizioni. La sostituzione dopo soli 45 minuti della partita stravinta dalla Seleçao contro il Venezuela è stata solo per motivi precauzionali (il risultato a quel punto era già in cassaforte), il difensore è dunque pronto per scendere in campo mercoledì contro la Colombia. E quindi, a meno di ricadute (meglio fare gli scongiuri), anche contro l'Inter. Una partita fondamentale per la Roma e anche per lui. Per mettersi alle spalle definitivamente gli infortuni e per scacciare il fantasma di Cristian Chivu, che di tanto in tanto riaffiora nella Capitale. Domenica si ritroveranno uno contro l'altro, il passato e il presente della difesa giallorossa. Il brasiliano era arrivato qui con le garanzie date dal suo curriculum e con la convinzione di aver messo le mani su un giocatore tecnicamente valido quanto il romeno ma che forniva maggiori sicurezze dal punto di vista fisico. Via "Cristal Chivu", al suo posto la roccia di Leverkusen. Con il cambio ci avremmo guadagnato, ma non è andata esattamente come si pensava. Di certo non per colpa di Juan ma della sfortuna che ha deciso di accanirsi su di lui concentrando in poco più di un anno tutti gli infortuni che non aveva avuto in carriera.Nella sua prima stagione nella Capitale l'ex Flamengo ha collezionato 22 presenze (con 2 reti), meno delle 26 di Chivu a Milano ed esattamente come quelle del romeno nel 2003-2004, il suo primo anno in Italia. E anche questo campionato è iniziato malissimo, ora però sembra tutto dimenticato e il programma di ripresa procede gradualmente: prima lo spezzone col Siena, poi i 45 minuti col Venezuela, magari qualcosa in più con la Colombia, senza spremersi però, come richiesto da Spalletti prima della partita di Siena («ho detto ai brasiliani di stare attenti. Juan mi ha assicurato che metterà a fuoco bene la sua situazione col ct. Deve dosare le sue energie in base alle condizioni»). Anche perché domenica, viste le assenze per squalifica di Panucci e Mexes, dovrà necessariamente giocare tutti i 90 minuti. Tanti per chi, come lui, ha ancora pochi allenamenti nelle gambe. Tantissimi se si pensa al tour de force che lo attende. Un vero giro del mondo in una manciata di giorni. La comitiva verdeoro è infatti rientrata ieri mattina a Rio de Janeiro di ritorno da San Cristobal: 16 ore di viaggio dopo una notte praticamente insonne a causa dei tifosi venezuelani che hanno fatto di tutto per impedire agli avversari di riposare. Nella tarda serata di domani ci sarà la partita con la Colombia al Maracanà («faremo il possibile per uscire dal campo coi 3 punti» ha detto Juan) e giovedì la partenza (insieme con Doni) per l'Italia dove arriverà venerdì a poco più di 48 ore dal match con l'Inter. Roba che debiliterebbe anche un giocatore al top della forma. Ma Spalletti non ha alternative, deve per forza mandarlo in campo, contando sulla classe del brasiliano e sulla sua capacità di gestirsi («di giocatori ne ho visti tanti - ha detto di lui Bruno Conti - ma professionisti come Juan pochi»). Come se non bastasse, di fronte avrà un certo Ibrahimovic. Insomma Juan è chiamato ad una prova terrificante.