C'è solo l'A.S.Roma!

0-4: notte fonda


Finisce 0-4 Roma-Inter, ma più che altro bisognerebbe dire che 0-4 è finita Spalletti-Mourinho.Il mister giallorosso da un'ulteriore prova di non capirci nulla in questa stagione e viene braccato dal tecnico avversario nel solito modo che ormai usa chiunque affronta la Roma: due punte larghe ad attaccare i nostri esterni bassi che non sanno difendere, Cicinho e Riise, una punta centrale a svariare, 3 centrali di centrocampo che rompono il gioco e ripartono veloci. Anche stasera, il centrocampista più in forma della Roma, Brighi, l'unico in questo momento a saper interdire, è stato mandato in panchina e contro un'Inter di questo calibro, Spalletti non ha rinunciato ad attaccare, prestando così il fianco ai contropiedi interisti, soprattutto di Ibrahimovic. Forse Spalletti non ha visto in tv Milan-Inter di qualche settimana fà, quando un Milan che teneva 8 uomini sottopalla e braccava sempre Ibra, ha battuto i nerazzurri.Così nella notte della svolta invocata da Spalletti, bastano cinque minuti a Ibrahimovic per mettere il piano della partita su pendenze indigeste alla Roma. Lancio di 30 metri, Cicinho è l'ultimo a salire tendendo in gioco lo svedese. Cavalcata, pallonetto (Doni esce sciaguratamente) e gol. Parte così un lungo inseguimento per la squadra di Spalletti, che ha Totti finalmente dall'inizio.L'Inter però leggittima il vantaggio e sulla destra è devastante, con Riise che non tiene nè Quaresma nè Maicon, tant'è che Spalletti chiede ad Aquilani di convergere al centro per frenare il brasiliano. Soluzione scellerata, perchè quando Aquilani convergeva a destra, al centro si apriva un'autostrada davanti a Stankovic, Cambiasso e Muntari. Poi Mourinho (capolavoro tattico la sua partita, bisogna riconoscerlo) inverte le due ali e l'Inter ripiega su se stessa nel momento di difficoltà. Totti è straordinario: ha un'autonomia molto limitata eppure gioca sempre di prima aprendo spazi per i compagni. Purtroppo per noi, le due azioni da flipper (ancora col flipper! Una volta tanto vorremmo un colpo da biliardino da Spalletti!) costruite con la qualità del numero dieci e di Vucinic vengono neutralizzate dal muro interista, che va al riposo nelle condizioni psicologiche migliori. Un aspetto che sarà determinante e devastante per noi invece.Nella ripresa infatti, dieci minuti, tre gol. Con una potenza d'esecuzione agevolata dalla guardia leggera montata sui cannoni nerazzurri, l'Inter ci travolge avanzando come un carro armato. In settimana ci venivano i brividi se pensavamo a Loria che marcava Ibra, ed infatti proprio Loria "buca" il tackle su Ibra e gli apre le porte del 2-0 (2' del secondo tempo), poi Stankovic di controbalzo infila il 3-0 (9') e poi Obinna controlla, dribbla, inchioda Doni dal limite e fa 4-0 (11'). I tifosi della Roma (applausi al loro incitamento sotto il diluvio di gol nerazzurro) si aggrappano all'orgoglio di Totti e Vucinic. Julio Cesar nega a entrambi il sollievo di affettare parte del divario e quando le speranze di rimediare alla brutta figura si affievoliscono, Maicon centra il palo staccando solitario davanti a Doni. Finisce tra i fischi, inevitabili per Spalletti, e con una classifica che adesso fà paura perchè non siamo soltanto a -9 dall'Inter, ma siamo a +3 dalla Serie B.La Roma è una squadra spenta, scollegata spesso tra i reparti, che non fà quello che l'allenatore gli chiede, vuoi per le diverse caratteristiche tecnihe dei giocatori rispetto al modulo unico spallettiano, vuoi perchè tra squadra e allenatore sembra esserci un baratro. Stasera è calata la notte fonda. E mercoledì c'è il Chelsea a Londra. Si salvi chi può.