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Spalletti: "Incontro costruttivo con Rosella"


Le parole di Luciano Spalletti in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Sampdoria di domani sera.Rosella Sensi le ha ribadito la fiducia?«Sono andato in presidenza a salutarla. Lei mi voleva parlare. È stata come sempre attenta a quello che mi doveva dire. È stata carina a infondermi fiducia per superare il momento. Un colloquio costruttivo».Serviva ribadire la fiducia?«Fa sempre piacere. Rafforza la convinzione. Io so cosa devo fare».Si sente a rischio. Ha mai pensato di dimettersi?«Non ci ho pensato, neanche in questo ore perché amo troppo il mio lavoro. Quando mi mancherà questa volontà di far bene, darò le dimissioni. Se a chiedermelo è la società, è un conto. Quando le cose sono andate bene, non sono andato a riscuotere nulla. Non ho debiti con nessuno. Ho fatto il mio lavoro con massimo della professionalità. Non ho voluto contratti diversi quando ho vinto. Si porta avanti la situazione con professionalità».Quali sono le condizioni di Totti?«Noi siamo tra incudine e martello. Francesco dovrebbe lavorare un pochettino. Ha lavorato con la squadre una settimana e abbiamo visto i risultati. Ora gli si è rinfiammato il ginocchio e bisogna essere bravi a gestire la situazione. Mollare e tirare un po'. Peraltro, Vucinic e Baptista non ci sono. Totti si cercherà di averlo a disposizione».Ha pensato a qualche variazione di modulo?Ho trovato la conferma che ci si deve sempre avvicinare al livello degli anni precedenti, quindi questo modulo va bene. Qualcosa si può cambiare, ma non stravolgere. Bisogna rimanere coerenti.Prima c'era la crisi, ora la "crisona"...Io sono sicuro che ne usciremo e ne sono convinti anche i giocatori. Io credo che gli episodi prima o poi ci girino a favore e non sempre a sfavoreChe colloquio è stato con il Presidente?Noi siamo convinti di avere a che fare con delle persone intelligenti come abbiamo sempre detto in precedenza. E' chiaro che ha una posizione importante, per cui può prendere delle decisioni importanti che possono dare quel qualcosa in più alla squadra. Lei può fare tutto, è lei il proprietario della Roma. Deve analizzare un po' tutto, soprattutto in situazione di questo genere.Quanta colpa può avere lei e quanta i giocatori?Quelli che comandano hanno sempre più colpa. Io ho un ruolo più importante dei giocatori, quindi le responsabilità sono molto più mie che dei calciatori.Alla squadra cosa ha chiesto la dotteressa Sensi?Non ha parlato con la squadra. Ha parlato con me.Lo farà in serata?Non lo so se inconterà la squadra.Ci sono delle similitudini tra la partita di Udine e quella che sarà domani?Queste similitudini ci saranno sempre. Anche l'Inter lo ha fatto che è venuta a Roma ad aspettare l'avversario; lo ha fatto anche domenica l'Udinese. Io ho spiegato male ai giocatori queste cose, ma non vuol dire che non mi seguono come qualcuno ha detto. Mi sta a cuore dire una cosa: io ho tolto Loria domenica, e lui è stato preso di mira. Io in quel momento li volevo far giocare Pizarro. E per quello che si è visto non è stato nemmeno una scelta felice. Di conseguenza Loria non è stato incolpato di nulla.La proprietà ha dato molta fiducia all'allenatore. Ma lei farebbe come Mourinho che ha escluso diversi giocatori?Ognuno fa quello che vuole. A me dispiacerebbe fare questo. Nessuno gioca contro di me.La prova TV potrebbe essere usata anche per episodi come quello dell'ammonizione di Vucinic ad Udine?Ma non credo. Penso sia giusto così come regola.Quale partita è più importante: Samp, Juve o Chelsea?Sono tutte importanti.Quale potrebbe essere la tabella punti per avvicinarsi al quarto posto?Non si fanno tabelle, bisogna sempre vedere sul campo come vanno le cose. Dopo aver giocato una partita, poi si pensa alla prossima. Lo spirito della squadra deve essere quello che ho visto in questo ultimo periodo. E ora bisogna solo vincere.Cosa manca alla Roma?Ci mancano dei risultati. Come programmazione abbiamo una ricerca costante, quindi sotto questo punto di vista non ci manca nulla. Ci mancano solo alcuni risultati.Sembra che qualche giocatore non abbia gradito molto la soluzione del ritiro...Non è vero. Sono loro i primi a rendersi conto della situazione che vivono.Sia con l'Udinese che con l'Inter è mancato il collettivo...E' il tasto sul quale abbiamo spinto. Dobbiamo essere squadra e conoscere le insidie. Soprattutto dobbiamo usare le nostre qualità.Il ritiro, unito al silenzio stampa, sono misure che stanno facendo bene alla squadra?Fare qualcosa di diverso può determinare qualcosa. Siamo stati insieme molto, abbiamo parlato, i giocatori sono stati bravi a dire come la pensano ed a rafforzare ancora di più quello che dobbiamo fare.Nel colloquio con il Presidente, avete sfiorato la questione arbitrale?No, per il ruolo che ha lei ha il potere di decidere nei confronti delle istituzioni.Si è parlato del modulo: molti invocavano il 4-4-2. Perchè non si può fare?Non conta nulla il modulo. Conta lo spirito della squadra, conta la disponibilità di coprire determinare metri e come li copri. Poi contano i moduli. Noi dobbiamo saper riconoscere in maniera compatta i concetti fondamentali e poi si parla di moduli. Lei si sente troppo responsabilizzato? Nel senso, non ha mai chiesto a Daniele Pradè e Bruno Conti di intervenire?No, sono compiti che devo assolvere io. Devo dare delle spiegazioni alle domande degli sportivi.I giocatori hanno capito i suoi concetti ora?Vedremo domani... Come disponibilità ci siamo, ora dobbiamo concretizzare. Ho sensazioni positive per quello che ho visto dai ragazzi in questi giorni.Quando lei parla di uscire fuori da questa situazione, si riferisce all'idea di recuperare punti sulla prima o avete accantonato la parola scudetto?E' un discorso troppo ad ampio raggio. Dobbiamo mettere due-tre cose a posto e vincere assolutamente. Ma vincere due o tre partite consecutive.