C'è solo l'A.S.Roma!

CACCIATELO SUBITO!


Spalletti continua nella sua distruzione totale della Roma! Insiste con il suo 4-2-3-1, un modulo che può fare soltanto una squdra brillante e in forma, non una squadra a pezzi come la Roma di adesso. Inizia con Panucci a destra, Riise a sinistra, e Taddei e Vucinic alti con Baptista punta. Julio Baptista però ha solo 20 minuti nelle gambe e si vede, ma il mister lo lascia in campo tutta la partita. Taddei ancora inesistente, viene sostituito con l'altrettanto inesistente Menez. Poi il capolavoro di Spalletti: toglie Pizarro, uno dei pochi a fare qualcosa, e inserisce Okaka, e per fare questo mette 3 giocatori fuori ruolo! Perrotta mediano, Okaka a destra e Vucinic trequartista! La Juve ci ha preso a pallonate, tranne che in 20 minuti nel primo tempo, dove la Roma ha giocato appena. Doni ha salvato almeno altri 3 gol. Spalletti ha perso ogni lucidità tattica e vista la classifica a questo punto drammatica, non c'è altra soluzione che cacciarlo!La Roma soffre. E perde ancora. Per la quinta volta consecutiva. La squadra di Spalletti gira poco e male. La Juventus così ne approfitta, sfruttando anche l’entusiasmo del pubblico casalingo. L’ambiente prima della gara è caldo, al contrario della temperatura atmosferica, fresca. Lo stadio Olimpico piemontese si riempie completamente qualche minuto prima del calcio d’inizio. I fischi accolgono la Roma che entra in campo per il riscaldamento. Il club bianconero compie oggi 111 anni. I sostenitori srotolano una striscione in curva con la scritta “Juventus”. Il resto dei tifosi sventola bandierine bianconere. La Roma priva di Totti si sistema secondo il solito 4-2-3-1. I giallorossi cominciano il match mostrando compattezza. La paura di uscire sconfitti si palpa. Ma la Juventus spinge. Con determinazione. Non a caso, Spalletti mai si accomoda in panchina. L’allenatore toscano rimane sempre in piedi ai confini della propria area tecnica. Si esibisce anche in un passaggio verso il centro del campo, per consentire la ripresa del gioco più veloce. La Roma reagisce, però. Taddei per due volte, Vucinic e Baptista creano grattacapi a Manninger. Panucci litiga con Nedved, dopo essere stato ammonito. Poi, la svolta. Del Piero calcia una punizione dai trenta metri. Il pallone si infila all’angolo alto, alla destra di Doni. I bianconeri passano in vantaggio con una giocata del proprio capitano, come accaduto il 16 febbraio scorso, sempre contro la Roma. Si chiude la prima frazione con un malinteso tra De Rossi e Amauri. Il secondo tempo è, tuttavia, un disastro per la Roma. Ancora Amauri inventa una rovesciata sulla quale Doni è pronto ad intervenire. Dopo un paio di giri d’orologio, Marchionni infila la difesa romanista, siglando il raddoppio. La Roma si spegne. “Serie B”, urlano i tifosi bianconeri (senza memoria). Esce Cicinho in sostituzione di Panucci, che non saluta Spalletti prima di sedersi in panchina. Gli juventini provano ad impensierire Doni, peraltro riuscendoci. Il tecnico giallorosso è ora immobile. I giocatori della Roma tentano l’affondo. Ma poco si può fare. La Roma soffre. Soffre troppo. E perde ancora.9 sconfitte su 13 partite, 17 gol subiti. Se non bastano questi numeri per cacciare Spalletti, quanto ancora dobbiamo sprofondare?