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Spalletti: "Così è imbarazzante"


Il tecnico incontra e fa entrare i tifosi: «I giocatori sono dispiaciuti e ci mettono tutto. I miei figli sono romanisti, anche loro ne soffrono»
«Sono preoccupato anch'io, ma ci vuole tranquillità». Niente microfoni, niente giornalisti, niente conferenze. Stavolta, Luciano Spalletti parla direttamente con i tifosi della Roma. È la contestazione che ogni giorno che passa aumenta di spessore e di toni. Dagli sfottò si passa agli insulti a qualche giocatore. Capita a Perrotta, Tonetto e Panucci, ma poteva succedere a tutta la squadra. Per i romanisti, non c'è un solo colpevole. Ma Spalletti ha le spalle forti. Il tecnico va da loro, dalla gente che a Trigoria appende il cartello «vendesi As Roma». Per spiegare che sì, la situazione è tutt'altro che facile, ma che lui per primo non si arrende. Spalletti chiacchiera con i tifosi, il dialogo viene riportato dal sito romanews.eu e rilanciato dalle principali agenzie di stampa.L'allenatore spiega così la perdurante crisi giallorossa: «Sono preoccupato anche io. Anche i giocatori sono dispiaciuti di questa situazione. È imbarazzante sia per noi che per loro, nello spogliatoio li ho visti molto tristi. I ragazzi continuano ad allenarsi, aspettando la situazione positiva. Ci mettono il massimo impegno. Ma so che ci vuole tranquillità per arrivare a certi risultati». All'Ansa , poi, Spalletti racconta anche le difficoltà della sua famiglia per colpa proprio di questa lunga serie "no": «I miei figli sono tifosi della Roma e quindi in questo momento sono tristi, ma nella loro scuola al di là di qualche banale sfotto non è successo niente». Spalletti rettifica solo questo del dialogo con chi la mattina lo contestava: «A loro ho spiegato che ci stiamo male anche sotto molti altri aspetti oltre a quello professionale. Tra questi, quello familiare. Ho fatto riferimento ai miei bambini, che essendo tifosi della Roma non hanno voglia di uscire in questo momento».Spalletti sa bene di essere anche lui in discussione. Come la squadra, la dirigenza e la stessa proprietà. Quando prova a placare gli animi, non lo fa certo per dare una ripitturata alla propria immagine. Non è un uomo, o un tecnico, che ne ha bisogno. Semmai, il tecnico si para davanti ai tifosi romanisti, facendo scudo per la sua Roma e per suoi dirigenti, con l'unico scopo di restituire un po' di serenità a un gruppo scosso da un avvio (che tra un po' però sarà metà...) di stagione inatteso e indecente. A parole e nei fatti, finora, la società non lo mette in discussione. Dopo la sconfitta di Torino, la quinta stagionale, lo hanno ribadito a chiare lettere sia il diesse Daniele Pradè sia il direttore tecnico Bruno Conti: «Spalletti ha la piena fiducia del club e sarà il nostro condottiero per molto tempo».