C'è solo l'A.S.Roma!

FINALMENTE ROMA!!!


Finalmente una prestazione superlativa della Roma, che annienta la squadra di Scolari. Nel primo tempo va in gol Panucci, poi, nella ripresa, arriva la strepitosa doppietta di Vucinic. Per i londinesi segna Terry.
Spalletti cambia tutto, finalmente! La lettura delle formazione ci aveva fatto tremare, poichè immaginavamo un 4-2-3-1 con Perrotta e Vucinic esterni alti e Pizarro tre-quartista, invece il mister si è affidato al più elementare 4-4-2 con il centrocampo a rombo, che nel caso di una forma non brillantissima come il nostro, paga sempre. E allora, De Rossi basso, Perrotta e Brighi sulle corsie laterali e Pizarro dietro a Vucinic e Totti punte. Così torniamo vincenti e, soprattutto, torniamo brillanti!
Tutti in piedi! C'è da applaudire finalmente la Roma, che mette in archivio la partita-perfetta! Il Chelsea è annichilito, fatto a pezzi! 3-1 e l'orizzonte di colpo è nitido. In una serata umida e londinese i ragazzi si esaltano e conquistano tre punti pesanti che ci rilanciano nella classifica del girone e iniettano fiducia al gruppo nel momento di crisi acuta in campionato. E' Panucci ad aprire le marcature, ma è soprattutto Mirko Vucinic a lasciare l'impronta con una doppietta magnifica nella ripresa. Indolore il gol di Terry che si perde nel delirio totale. Nella serata in cui Totti ci mette il cuore e Panucci e Perrotta lottano come leoni.
Luciano Spalletti rinuncia a Riise preferendogli Cicinho e spostando Panucci sulla sinistra. E non sbaglia. Il brasiliano con le sue penetrazioni regala velocità alla squadra e si propone sempre con cross efficaci, uno dei quali decisivo per il gol proprio di Christian. Eppure il primo tempo della sfida è contraddittorio. Il Chelsea, infatti, fa posseso palla senza e gioca di prima. La Roma soffre tantissimo e il primo quarto d'ora lo passa nella sua trequarti a ribattere i fraseggi del Chelsea. Di fronte, in effetti, c'è un muro invalicabile. La squadra di Spalletti incontra problemi già a centrocampo dove la cerniera britannica si chiude e non concede nulla.
Ma se i britannici spingono, la Roma agisce di contropiede. E proprio in una ripartenza, al 14', arriva il primo spunto giallorosso. Niente di straordinario, ma efficace perché interrompe l'ossessivo possesso palla dei Blues. Bello lo stop di petto al limite e la girata di destro; alto di poco. Il Chelsea risponde con tiri dalla distanza ed è Lampard a fare più paura con potenti tiri a cui Doni risponde sempre con bravura. La Roma non si lascia intimorire e avanza di molti metri. E all'ennesima percussione di Cicinho sulla destra coglie il vantaggio. Punizione di Pizarro che apre sulla destra per Cicinho, cross teso del brasiliano intercettato dal Panucci che ruba il tempo a tutti e fulmina Cech con un tocco di destro.Scolari non ci sta e inizia la ripresa con Drogba al posto di Maoluda e Belletti per Joe Cole. Ma è la Roma, bella e pimpante, a dettare i tempi. Questione di testa. Sembra di rivedere l'inizio del secondo tempo di sabato sera a Torino, a parti invertite però. I giallorossi dominano in tutti i reparti e dopo soli 3' raddoppiano. Al limite Totti ispira Brighi che tocca per Vucinic il cui collo destro è imparabile per Cech. Il Chelsea ci prova, ma è vera Roma: imprendibile, potente, spettacolare. Come al 13' quando Vucinic prende palla nella sua trequarti e con prepotenti falcate si beve Mikel, penetra in area e batte Cech per la terza volta. Delirio totale e ammucchiata in campo, con Spalletti in cima a tutti come una bandiera.Una Roma che non ti aspetti quindi; votata al sacrificio, ma che sa ritagliarsi momenti di grande spettacolo. Per Spalletti la serata perfetta, in piedi ad applaudire Totti, con tutto lo stadio, che esce per Baptista. Esemplare la partita del Capitano che stringe i denti e mette ordine nei reparti: un grande leader. Spazio anche a Taddei che rileva Perrotta, puntellatore del centrocampo, pronto a sacrificarsi anche in difesa. Il Chelsea quasi smarrito si ricompatta e accorcia solo grazie a un attimo di disattenzione della Roma con Terry dopo un miracolo di Doni. Ma è solo un caso: la Roma tiene e si rilancia.