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Un altro derby per Gabbo


Papà Sandri: «Penso a come lo preparava mio figlio. Alla Nord e alla Sud dico "vi voglio bene". Totti grande uomo, è il mio idolo»Il fratello Cristiano: «Attestati di amore dai romanisti, domenica vincerà lo sport». Il Capitano: «Non regnerà la violenza»Tiene le mani giunte sul tavolo Cristiano Sandri, fratello di Gabbo, e la testa sempre alta. Gli occhi fissi sembrano rivolti verso la platea di giornalisti presenti nella sala stampa della Camera dei Deputati, ma lo sguardo, così come quello del papà Giorgio seduto lì accanto, è chiaramente confuso dal ricordo e dal dolore. Dodici mesi esatti sono passati da quell'11 novembre così tristemente passato alla storia del nostro paese. Una tragedia che ha colpito tutti, come se quel colpo di pistola sparato dall'agente Spaccarotella avesse centrato il cuore degli italiani. Un anno fa eravamo tutti qui a chiedere giustizia, "giustizia per Gabriele", come sta scritto in tutte le curve d'Italia. Ma giustizia ancora non è stata fatta. «Oggi è un giorno triste - ha detto Giorgio Sandri con un filo di voce - ma né più né meno di tutti gli altri 365 trascorsi dalla morte di mio figlio». Una delle ultime volte in cui papà Giorgio è andato a trovare Gabbo è stata lo scorso 2 novembre, giorno dedicato ai defunti: «Tornavo da Prima Porta ed ero solo in macchina quando, lungo la strada, ho deciso all'ultimo di andare a vedere Lazio-Catania. Sono andato in curva Nord ma la partita non l'ho vista perché mi sono messo dietro la gigantografia di Gabriele. Poi a un certo punto stavo per andarmene ma ho sentito come una voce che mi suggeriva di restare e sono rimasto lì fin quando la Lazio ha segnato proprio all'ultimo. Sarà stato Gabriele che voleva darmi l'ennesima gioia». Sempre in curva, ma quella volta in Sud in mezzo ai romanisti, era stato Giorgio lo scorso marzo in occasione dell'ultimo derby, il primo dopo la morte di Gabbo. «Il gesto di mio padre e di chi lo ha invitato lì - ha aggiunto Cristiano - è stato bellissimo ed emozionante. Ma quella sera le televisioni hanno mostrato quelle immagini per appena cinque secondi e poi hanno dato risalto solo al risultato della partita. Credo invece che un fatto del genere avrebbe meritato più spazio, soprattutto quando poi mi accorgo che in occasione di incidenti viene dato enorme risalto agli episodi di violenza piuttosto che a quelli sportivi». Derby sarà anche domenica e Cristiano è convinto che le due tifoserie lo vivranno ancora una volta nella memoria del fratello: «Tutte le iniziative organizzate a Roma in ricordo di Gabriele sono una continua testimonianza di quanto la gente ci sia vicina e di quanto non si siano lasciati sviare da una cattiva informazione che voleva collegare l'omicidio di mio fratello con fatti che nulla hanno a che fare con la sua morte. E, in vista del derby, tutti gli attestati di solidarietà, di affetto e di amore che abbiamo ricevuto in questo anno, nello specifico anche dai tifosi della Roma, mi fanno credere che domenica sera vincerà lo sport». Un messaggio molto simile a quello che Francesco Totti aveva inviato ieri mattina attraverso il Corriere dello Sport («Sarà un altro derby senza Gabriele Sandri, scomparso proprio un anno fa. Mando un abbraccio alla sua famiglia, con l'augurio che sia un derby senza violenza»). E così papà Giorgio ha voluto ringraziare il Capitano: «Non lo conoscevo, mi ha colpito la sua sensibilità e la sua riservatezza. Ci è stato vicino nel momento più difficile per noi. So che è un grande calciatore, ma ho scoperto un grandissimo uomo. È diventato un mio idolo. Il derby mi ricorda come Gabriele preparava queste partite, con una gioia immensa. Io l'ultimo l'ho vissuto in Sud. È stata un'emozione indimenticabile vedere tutta quella gente unita nel ricordo di mio figlio. Se potessi parlare alle curve, Nord e Sud, direi "voglio bene a tutti"». Totti è un idolo, come Gabbo che è invece divenuto il simbolo di chi ancora crede nella giustizia e che si domanda, proprio come faceva ieri Cristiano: «Perché Spaccarotella non è stato sospeso dal servizio?». Perché?