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Spalletti: "Il derby può farci svoltare"


La conferenza stampa di Luciano Spalletti a Trigoria:«Questa partita può aprirci scenari totalmente diversi rispetto all'inizio del campionato». Luciano Spalletti vuole prendersi il derby per portare la Roma fuori dalla crisi e rilanciarla in campionato, dove ora occupa il quartultimo posto. «Il mio approccio al derby è più di foga di quello di Totti e De Rossi, più voglioso della loro voglia - dice il tecnico della Roma nella conferenza di Trigoria -. Ho conosciuto come si vive il derby qui e mi fa piacere che venga vissuto così. Questa è la partita che io vorrei sempre giocare, per le emozioni che si trasportano dentro queste gare, il confronto, la ferocia. Tutti ingredienti che mi sembra di avere vissuto sempre come calciatore e nella crescita come uomo». Per la maglia e per la classifica: il derby ha un'importanza doppia per la Roma, che ha bisogno di un risultato positivo nella stracittadina per cominciare a risalire la china: «Non servono ulteriori stimoli, ci basta l'affetto dei nostri tifosi e il nome della città che portiamo sulle maglie. Noi siamo consapevoli della nostra situazione in classifica e sappiamo che dobbiamo ribaltare le cose. Arriviamo al derby come ci è arrivata la Lazio in questi ultimi anni». La Roma arriva all'appuntamento con qualche punto interrogativo relativo alla formazione. Tra le certezze c'è Francesco Totti. «Ieri ha avvertito va un leggero fastidio al ginocchio, forse era la conseguenza del lavoro svolto il giorno prima. Ora l'ho appena visto nel parcheggio» di Trigoria «e mi sembra in condizioni ottimali», dice Spalletti. Sicura la presenza di Daniele De Rossi, che sarà in campo nonostante l'infrazione al polso sinistro. I dubbi verranno sciolti nelle prossime ore: «La nostra rosa ci permette di sostituire chiunque». Spalletti ne ha anche per Cassano: «Gli suggerisco questo titolo per il suo libro "Il manuale del giovane calciatore" e spero venga adottato pure dalla federazione». Il tecnico della Roma non deve avere preso bene il passaggio del libro che lo riguarda («Mica stai allenando quelle schiappe che avevi all'Udinese- ha raccontato Cassano di avere detto al tecnico toscano quando giocava nella Roma- questa è mica casa tua, è casa mia») e prova a scherzare nel ricordare la circostanza che aveva scatenato il tutto nella palestra del ritiro di Castelrotto nel 2005: «Non mi ricordo se è andata proprio in questa maniera. Probabilmente sentiva un brano brutto, per me poco orecchiabile e ho tentato di abbassare lo stereo. Con Diabolik non ci sono misure di sicurezza adeguate, bisogna sempre riuscire a cercare qualcosa di più. Ma per questo ci vuole Ginko...».