C'è solo l'A.S.Roma!

Per la squadra e per i tifosi!


La Bestia aveva già segnato alla Lazio, ha replicato. Brighi ai tifosi: «Restate con noi, ci serve».Julio Baptista: «Che gioia!» Panucci: «Meritato!» De Rossi: «Dedicato al Presidente Sensi»
«Oggi comincia una nuova stagione». A dichiaralo, a fine partita, il brasiliano Julio Baptista, l'uomo chiave del derby, e non solo per il gol che lo ha deciso, dopo cinque minuti di ripresa, il suo secondo alla Lazio, a cui aveva già segnato in Champions League. «Questa vittoria è molto importante, rinforza parecchie possibilità di rimonta. Ci servivano molti punti, era importante vincere questa gara per guardare con ottimismo al futuro». La doppietta di Bordeaux che aveva cambiato il corso della Champions League l'aveva segnata da centravanti puro, ieri ha fatto il trequartista. «Da trequartista gioco nella posizione in cui mi sento più comodo - ha dichiarato l'ex giocatore di Arsenal e Real Madrid - posso sfruttare la mia mobilità per giocare all'attacco e aiutare la squadra». «Quella è la sua posizione naturale - ha detto di lui Luciano Spalletti nel post partita - può giocare anche più avanti, da trequartista di destra o di sinistra, ma al centro sviluppa al meglio le sue potenzialità. In quella posizione si è sdoppiato, venendo sempre a marcare Ledesma in fase difensiva, senza permettergli mai di prendere il pallino del gioco». E non è un caso che Ledesma proprio entrando su di lui si sia preso la seconda ammonizione di giornata, lasciando la Lazio in dieci dal 21' della ripresa. Prima di quell'episodio c'era stato suo quarto gol in maglia giallorossa, che ha portato una vittoria in campionato che mancava dal 28 settembre, 2-0 all'Atalanta, ma lui non vuole prendersi troppi meriti: «Più del mio gol conta il lavoro della squadra, e quello che dimostriamo in mezzo al campo, io mi sento parte del gioco della squadra. Il gesto che ho fatto dopo il gol? Una dedica alla mia famiglia, e a tutte le persone che mi stanno aiutando. Dedicato alla squadra e ai tifosi, che ci stanno aiutando in tutte le partite».Non è stato l'unico a ricordarsi dei tifosi l'ultimo arrivato: ci ha pensato anche un senatore dello spogliatoio come Christian Panucci. «Glielo dovevamo, ci sono sempre stati vicini. Sapevamo di stare meglio rispetto alle altre gare, ma anche di dover incontrare una squadra che stava benissimo. E paradossalmente abbiamo sofferto dopo la loro espulsione, perché abbiamo finito per arretrare il baricentro. Questo derby era importante per dimostrare qualcosa all'ambiente, e provare la rincorsa alle zone altre della classifica: abbiamo recuperato giocatori importanti, la condizione è cresciuta. È stato il primo derby senza il Presidente Sensi, e gli dedichiamo questa vittoria. La sostituzione? Non sono mai contento di uscire, anche se era giusto che entrasse Marco (Cassetti), poi mancavano solamente dieci minuti. Non c'è nessuna polemica, comunque non mi vedrete mai contento di uscire».Questione di carattere: Brighi ne ha uno completamente diverso, ma ieri è stato decisivo lo stesso, da leader silenzioso. «Spero che i nostri tifosi restino così attaccati a noi, ci serve e l'hanno dimostrato: il campionato è lungo, così come la strada per la parte alta della classifica. Le mie sensazioni sono buone, ho giocato il mio primo derby da titolare e l'ho vinto. Sono qui da un anno e mezzo, ho giocato e non giocato, ma tenendo sempre un atteggiamento positivo, perché penso che nel gruppo servano questi valori». Valori incarnati da Daniele De Rossi, che ha dedicato la vittoria alla famiglia Sensi. «Abbiamo giocato contro una squadra che andava a mille, in un momento di testa e di forma eccezionale. Il presidente ne ha vinti tantissimi di derby, molti più di me, il pensiero va a lui e alla sua famiglia: quando le cose vanno male sono sempre loro i primi bersagli».