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Il Romanista: vogliono vendere Aquilani


Il quotidiano giallorosso svela il retroscena sul mancato rinnovo di Alberto: lui vorrebbe restare, ma se non si dovesse arrivare in Champions sarebbe messo sul mercato. Bruno Conti glielo ha già comunicato, mentre Pradè intanto smentisce le voci su Vucinic («ma quale Real! Resta qua»), ma sul Principino è meno netto: «Troveremo una soluzione». Sempre secondo il quotidiano giallorosso, la situazione degli altri rinnovi non sarebbe migliore e rischiamo di perdere molti big.
Vogliono vendere Alberto Aquilani. Lui vorrebbe rimanere, ma la scelta societaria è un'altra. E' stato Bruno Conti a comunicarglielo. La Roma del futuro potrebbe dover fare a meno del talento del centrocampista della Nazionale, che ha il contratto in scadenza nel giugno del 2010. Il motivo? Ragion di stato, che a Trigoria significa far quadrare i conti. Nella logica di una società che ha scelto di autofinanziarsi, e che negli ultimi anni ha visto partire gente come Samuel, Emerson, Chivu e Mancini, il sacrificio di uno dei talenti più importanti prodotti dal settore giovanile è stato messo già in preventivo. D'altronde Alberto è l'unico giocatore, ad eccezione di De Rossi e Vucinic, che ha in giro per l'Italia e per l'Europa un bel po' di estimatori e che consentirebbe quindi alla società di fare cassa. E di colmare il segno meno nel bilancio che potrebbe arrivare dalla mancata qualificazione alla Champions League del prossimo anno.E la situazione dei rinnovi non riguarda solo Alberto Aquilani, ma sempre secondo Il Romanista è alquanto preoccupante.C'è Panucci, scadenza giugno 2009, che ha dichiarato (intervista al Corriere dello Sport) di attendere la proposta fino a gennaio, dopodiché si sentirà libero di incontrare chiunque. C'è Juan, che non parla mai e figuriamoci se si consente una deroga per questioni contrattuali, ma comunque sa benissimo, e con lui lo sa tutta Europa, che se non rinnova nel corso di questa stagione, a giugno diventerà difficile trattenerlo in virtù di una specifica clausola contrattuale che gli consentirebbe di liberarsi dal vincolo in cambio di sette milioni di euro. C'è Vucinic, che attende da mesi uno stipendio da top player e fino a quel giorno si dovrà accontentare di guadagnare un milione di euro netti, più premi. C'è Taddei, anch'egli in attesa di un ritocco dai tempi in cui era titolare inamovibile. C'è Pizarro, che guadagna la metà di De Rossi. C'è Totti, che secondo qualche malevola interpretazione giornalistica, sarebbe addirittura offeso con Rosella perché lei non avrebbe alcuna intenzione di prolungare il suo contratto. Sono queste le grandi inquietudini di Trigoria che tornano d'attualità all'improvviso, quando migliorano i risultati e aumenta l'interesse per i giocatori della Roma, almeno secondo le indiscrezioni di radiomercato (quella stazione malfrequentata dove si spacciano per verità assolute bufale utili solo ai procuratori). Come per Aquilani, che è sicuramente il caso indubbiamente più spinoso per la Roma, anche per le altre situazioni è per ora è tutto fermo. Ancora ieri hanno fatto capire da Trigoria che la società in questo momento aspetta il rientro della squadra su livelli di classifica più consoni e poi si procederà alle trattative per i rinnovi con i singoli procuratori, sapendo che difficilmente in tempi brevi si potranno accontentare tutti quelli che sono in lista d'attesa. Decisione comprensibile, ma che presenta alti fattori di rischio. La priorità spetterebbe a Juan (scadenza 2011), tra tutti quello che ha firmato più recentemente con la Roma, essendo appena cominciato il suo secondo anno in giallorosso, ma anche quello più a rischio in virtù di una clausola di rescissione assimilabile all'ormai famigerato articolo 17, che consentirebbe al giocatore di svincolarsi unilateralmente dalla Roma dopo il 30 giugno 2009, per una cifra assai vicina ai 7 milioni di euro. Pur essendo vietato, se qualche società ingolosita dalla prospettiva tecnica volesse fargli pervenire una proposta multimilionaria, troverebbe sicuramente il modo di farlo. Spingendo così il giocatore (rappresentato da Lucci) a non accettare alcuna proposta di rinnovo della Roma e a svincolarsi in cambio di quella cifra. Ma la serietà di Juan e del suo procuratore porterebbe ad escludere un'ipotesi forzosa di questo tipo. Ciò non toglie che l'unico modo per porsi al riparo in questi casi è rinnovare il contratto (con significativo aumento dagli attuali 1.800.000 euro annuali a cifre da top player, almeno 2.500.000 più premi) prima che qualcuno abbia la tentazione di inserirsi nella trattativa.Lucci rappresenta poi anche Vucinic (2011) e Taddei (2010). Dell'attaccante montenegrino e dell'interessamento del Real Madrid si è parlato anche ieri. Attualmente Mirko guadagna quando Zarate con Lotito, poco più di un milione di euro all'anno, premi esclusi. E anche per lui è in giacenza una richiesta di rinnovo su cifre da top player. Ma la Roma attende e prima di procedere al rinnovo vuole capire che tipo di prospettive può ancora garantire questa stagione: a spostare gli equilibri sarà l'eventuale approdo alla Champions League del prossimo anno. In caso contrario, infatti, per fare mercato bisognerà provedere alla vendita di qualche cartellino d'oro.Un po' lo stesso discorso per Taddei, che di sicuro ha meno mercato del compagno di squadra e una scadenza più ravvicinata, e per questo attende ulteriori gratificazioni dalla società, se non altro in virtù di uno standard di rendimento che almeno fino alla fase finale della scorsa stagione era rimasto altissimo. Pizarro (2010) come procuratore non ha più Hidalgo (il manager anche di Milito, in pessimi rapporti con Pradè) e preferisce fare da solo: ha già detto alla società che per il rinnovo del suo contratto si potrà attendere la fine della stagione, ma neanche lui farà sconti. Con la stessa scadenza c'è anche Perrotta, ma Simone non sembra aver fretta e con lui non s'è ancora cominciato a trattare.Infine il Capitano e il suo vice: Totti guadagna quasi sei milioni di euro netti all'anno ed è coperto fino al 2010. In più di un'occasione, pubblica e privata, Francesco ha espresso il desiderio di prolungare il suo contratto almeno di un paio d'anni, sulle cifre si troverà facilmente un accordo. Di sicuro non è vero che per gli anni successivi al 2010 il Capitano chiederebbe alla Roma lo stesso impegno economico. Quanto a Panucci è l'unico del gruppo con scadenza tra sette mesi: a parole, lui vuole restare e la Roma è pronta a tenerlo, nei fatti però la questione non è stata ancora approfondita. Quando lo faranno basterà poco per trovare un accordo. Ma neanche questa, per adesso, sembra una priorità.