C'è solo l'A.S.Roma!

E' guerra tra l'A.S. Roma ed "Il Romanista"


Dopo l'articolo di ieri del quotidiano giallorosso sulla volontà dell'A.S. Roma di cedere Aquilani in caso di mancata qualificazione alla Champions, ed il successivo comunicato di Bruno Conti contro il quotidiano romanista, oggi il giornale giallorosso replica ancora più piccato.
Nessun comunicato della società sulla partenza di Aquilani in caso di mancata Champions. Restano solo le parole della Mazzoleni ai soci, quelle del giocatore rivelate da La Stampa («Con la Roma è finita») e una nota di Bruno Conti all'agenzia di Pippo Marra: «Non ho mai parlato di cessione con Alberto». Lui è pronto a firmare. Cosa manca?articolo di Stefano Pacifici«Con la Roma è finita». La frase è nel titolo de "La Stampa", 19 novembre 2008, l'altro ieri. Si parla di Aquilani che "chiama la Juve", del "contatto tra il padre del giallorosso e l'ad Blanc". Le agenzie citano un "etere romano bollente a causa di un articolo uscito su un quotidiano torinese che ha mandato in fibrillazione i tifosi romanisti", la smentita di Daniele Pradè avverte che «stiamo parlando con tutti quanti e sono convinto che anche con Alberto si troverà una soluzione adeguata». Nessuno però si sogna di notificare alla "Stampa", che riporta circostanze e virgolettati anche di Rosella Sensi («Fate come volete, noi investiamo su De Rossi») quello che ieri Bruno Conti ha notificato al "Romanista". Ovvero: «Ci troviamo costretti, sia io che i rappresentanti del settore di cui sono responsabile, ad escludere ogni tipo di rapporto con il suddetto quotidiano, in considerazione della palese volontarietà nel diffondere notizie false e fuorvianti al solo fine di destabilizzare l'ambiente».«False e fuorvianti», dunque, e non solo: «Non è la prima volta». Vediamo: qual è la seconda? Quando "Il Romanista" ha raccontato della vicenda Soros? Qualche mese prima, quando ha dettagliato sul caso Mancini?E' chiaro che noi riconfermiamo la nostra versione delle cose. Che non ci viene raccontata (e come tale, poi, verificata) "solamente" dalle nostre fonti, ma viene oltretutto anche fuori da sola, semplicemente mettendo in fila una serie di tira e molla, di schermaglie, di proposte e controproposte, di malumori e altolà che hanno alimentato in questi mesi la telenovela Aquilani. Il rinnovo, di fatto, a oggi ancora non c'è. Forse ci sarà? E perché oggi non c'è? Domande ancora una volta senza risposte. E viene fuori da sola, perdipiù, da quel bilancio della Roma approvato non più di qualche giorno fa, dalle altrettante risposte mancate sulla vicenda Soros e da quelle date a soci che chiedevano del futuro: «Se non dovessimo arrivare in Champions League, terremo conto del nostro grado di competitività a cui ci dovremmo rapportare», riferiva la responsabile Programmazione e controllo della società, Cristina Mazzoleni. C'è stato più di un tifoso, ieri (che piacere sentirlo...) che intervenendo nelle radio a proposito del caso Aquilani citava "Il Romanista" ricordando un altro novembre, quello dell'anno scorso, e un luglio recente, quello del 2008. Quando abbiamo raccontato in anteprima (in novembre) tutti i dettagli di quello che si andava sviluppando come il caso Mancini, beccandoci insulti, smentite, persino la farsa dell'intervista televisiva che a Roma Channel spargeva incenso «stabilizzante» (quello era «stabilizzante», no?) sulla love story tra il brasiliano e la società. Poi, otto mesi dopo, ai primi di luglio del 2008, Mancini diventava «ufficialmente» dell'Inter, con all'incirca la stessa offerta descritta prima di Natale da quei «diffusori di notizie false e fuorvianti» del "Romanista". Il cerchio aperto a novembre 2007 da questa sciagurata stampa che «destabilizza l'ambiente» si era chiuso tra ben più di qualche «allora aveva ragione "Il Romanista"...». Bello scoprirlo dopo, bello ricordarselo adesso, che forse 'sta sciagurata stampa aveva fatto il suo dannatissimo mestiere, quello di raccontare cosa stava accadendo ai suoi lettori. Certo, averla più «stabilizzante» sarebbe meglio, no? Però scusateci, non si può avere tutto dalla vita. Soprattutto, il dannatissimo mestiere ci impone (sì, impone) di raccontare ciò che, verificato s'intende, sta accadendo. Certo, qualche rischio si corre: diventare quelli coi quali «escludere ogni tipo di rapporto». Ma solo con noi del "Romanista", s'intende. Forse qualcuno se l'è scordato, ma è dal 15 marzo 2007, intervista con Pizarro, che la Roma ci ha chiuso i rubinetti delle interviste coi giocatori, riservandoli invece al resto della stampa. Certo, qualche rischio si corre. Ma ne riparleremo.