Dopo la pubalgia, ci si mette pure il ginocchioe il brasiliano s'arrende: «Domenica non gioco»Anche il montenegrino è in dubbio per il Toro.«Domenica non gioco». Alexander Doni dice stop. E lo dice direttamente ai tifosi che, nella giornata di ieri, all'entrata di Trigoria, lo sollecitavano su un suo possibile rientro in squadra nella trasferta di campionato contro il Torino. Non era sufficiente la pubalgia che da qualche tempo accompagna il portiere brasiliano, ora ci si mette di nuovo il ginocchio a fare i capricci. Una forte infiammazione che stavolta, però, lo ha convinto a fermarsi e cercare di risolvere definitivamente il problema. Per lui, fisioterapia e carichi differenziati. Il calvario "muscolare" di Doni risale alla fine dello scorso campionato. Poi, fra vacanze estive e programma d'allenamento ad hoc, i problemi sembrano regredire. La Roma inizia la preparazione precampionato e a Doni tocca in "dote" una tendinite al ginocchio. Si allena a singhiozzo, sente dolore e spesso è costretto a lunghe sedute in piscina. Il brasiliano però, si fa comunque trovare pronto e con il supporto di una particolare terapia, i fattori di crescita, fino alla prima decade di dicembre, stringe i denti e gioca. Poi, come in una staffetta, sotto la voce infortuni, la parola tendinite viene sostituita da un'altra ben più spiacevole: pubalgia. Stavolta non ci sono alternative, bisogna fermarsi perché, quello al pube, è un fastidio tanto sgradevole quanto doloroso. L'unica soluzione è lo stretching volto al potenziamento muscolare. Siamo alla vigilia della gara interna contro il Cagliari. Con Doni out, in porta ci va il suo connazionale, Artur che, tanto per gradire, si fa pure 90' in Coppa Italia contro il Bologna. Doni torna tra i pali a Catania, alla vigilia della sosta natalizia. Alla ripresa, contro il Milan non è 100%. Gioca, fa del suo, ma a fine gara avverte qualche fastidio. Addio Samp, ritocca ad Artur. Come domani, appunto. Neppure le condizioni di Mirko Vucinic fanno dormire beato Spalletti. L'attaccante accusa un risentimento ai flessori della coscia, che si è procurato in allenamento e che lo pone in serio dubbio per il match contro il Torino. Negli ultimi due giorni, Mirko non ha visto il campo neppure col binocolo, facendo solamente tanta fisioterapia e riposando. Si proverà in ogni modo a recuperarlo almeno per la panchina, senza forzare i tempi, consapevoli che si giocherà in un clima siberiano e, soprattutto, che tre giorni dopo ci sarà una Coppa Italia da difendere. Lo si farà per tutto quello che il montenegrino ha saputo fare e dare in questo primo scorcio di stagione. Non si parla soltanto di reti, ma anche del lavoro sfiancante che l'attaccante svolge costantemente in fase di non possesso palla. Pressing e apertura di spazi per i compagni, tanto per intenderci. Insomma, una possibile grave defezione. Ma, come quotidianamente accade, bisogna fare delle scelte e alle volte, fra i due mali, optare per quello minore.