C'è solo l'A.S.Roma!

Vucinic:


«Dobbiamo raggiungere subito la zona Champions, poi penseremo al resto. Il S.Paolo è un campo difficile, per questo il successo è ancora più importante. La Lazio? Bene»
Prima di tutto un po' di numeri, tanto per capire di chi stiamo parlando: 24 presenze complessive, Supercoppa compresa. 13 gol in questa stagione, Supercoppa compresa, più 7 in campionato, 3 in Champions League e 2 in coppa Italia. Miglior cannoniere della rosa, a due reti dal primato personale con la maglia della Roma in serie A (9 gol, fissato lo scorso anno). Una bella risposta a chi definiva Mirko Vucinic un bidone o un attaccante elegante nelle movenze, ma poco concreto. L'ultima perla l'ha regalata ieri pomeriggio al San Paolo, realizzando il 3-0 servito su un piatto d'argento da Aquilani (paradossalmente, uno dei gol meno decisivi della sua storia, considerato lo score delle marcature "pesanti": Bordeaux, Chelsea e Milan, tanto per fare degli esempi): «Ringrazio Alberto per l'assist perfetto - le parole del montenegrino a Roma Channel -, mi ha facilitato nel trovare la via del gol. Sono contento, soprattutto per i tre punti portati a casa. La cosa più importante era vincere la patita - osserva -, molto difficile, in un ambiente infuocato con tifosi splendidi come i nostri. Tante squadre da qui sono uscite con risultato negativo, noi no».Totti ha assistito alla vittoria dalla panchina. Alla fine Spalletti ha preferito preservare il capitano, con la prospettiva di impiegarlo mercoledì prossimo nel turno infrasettimanale contro il Palermo, preferendo un assetto offensivo con Pizarro e Baptista dietro a lui. Una scelta giusta, visto il 3-0: «Il mister ha sempre ragione - scherza Mirko - sennò non farebbe il mister». La classifica ora assume contorni e connotati più romanisti dopo il disastroso avvio. Finalmente la Lazio è tornata nelle posizioni, basse, di competenza: «Sappiamo quanto è importante il dualismo con la Lazio. Dobbiamo guardare al quarto posto, che è vicino, ed essere bravi a lavorare come fatto finora». Non è ancora il momento per puntare a obiettivi più prestigiosi: «Sicuramente guarderemo più avanti - promette il 9 -, adesso conta raggiungere al più presto il quarto posto, poi si vedrà». Le sue condizioni prima della gara del San Paolo non erano ottimali. Durante lo scorrimento dei novanta minuti, per dirla alla Spalletti, ha dimostrato una tenuta buona, che migliorava con il passare del tempo: «Sono stato sette giorni fermo - spiega -, poi ho giocato contro Inter e Napoli. Il periodo, seppur breve, di inattività non mi ha fatto bene, ma ora va meglio». E pensare che la partita poteva avere altri risvolti, se Morganti avesse convalidato il gol di Zalayeta: «Si era visto che aveva fatto mano, era stato bravo l'arbitro ad annullare». Dagli studi del canale tematico gli fanno i complimenti. Gli dicono: «Mirko, stai diventando sempre più un campione». Lui ammicca, poi ci scherza su: «Grazie, divento rosso». No, Mirko, diventi sempre più giallo e rosso. Uno di noi.