C'è solo l'A.S.Roma!

Ma Panucci rovina la festa


«Qui ho trascorso otto anni splendidi, ma non mi sento più rispettato dall'allenatore. Non ho accordi con nessuno». C'è tempo fino al 2 febbraio
 «Ho deciso, lascio la Roma. Non mi sento rispettato dall'allenatore». Sono parole durissime quelle di Christian Panucci. Parole che sembrano chiudere definitivamente l'avventura del terzino con la maglia giallorossa. Una storia vissuta a grandi livelli sul campo e con qualche incomprensione di troppo nello spogliatoio. L'ultima risale proprio a ieri. Spalletti decide di non mandare il Grinta in campo dal primo minuto e al suo posto gli preferisce Marco Cassetti. Una scelta legittima, ma che manda su tutte le furie Panucci. L'ex Milan si rifiuta di andare in panchina e così viene invitato a sedersi in tribuna. Un "ammutinamento" (che fa il paio con quello di Reggio Calabria del 2003/04) per nulla gradito da Spalletti e dalla dirigenza giallorossa, ma che prende una piega inaspettata con le successive dichiarazioni del giocatore rilasciate a Sky : «Ho deciso lascio la Roma, dove ho trascorso otto anni splendidi. Per il momento non ho ancora preso contatti con altri club». La situazione sembra ormai compromessa, difficile che i rapporti tra Panucci e la società giallorossa vengano ricuciti. Lo si era intuito anche prima dello sfogo del terzino, con le dichiarazioni del suo agente: «Ho sentito il giocatore e c'è un po' di delusione - sottolineava Oscar Damiani a tuttomercatoweb.com - ora valuteremo, abbiamo di fronte ancora una settimana. Se va via? È una possibilità». Ben più netto era il procuratore del numero 2 giallorosso dopo lo sfogo del suo assistito. Per la diplomazia non c'era più spazio. Sul banco degli imputati il mancato feeling con Spalletti: «Questi sono i rapporti tra allenatore e giocatore -affermava Damiani a romanews.eu - Cercherò di trovare una sistemazione per finire l'annata. Se dovrà andare via io mi darò da fare per trovare una soluzione, se la Roma sarà disponibile. Sennò a fine anno sarà libero e farà le sue scelte» E proprio il contratto in scadenza ha rappresentato un punto di frizioni tra la società giallorossa e il laterale, con il giocatore voglioso di restare e la dirigenza non molto convinta di prolungare il rapporto con il difensore 35enne. Dopo gli ultimi sviluppi appare difficile che le due parti, già lontane, si riavvicinino. Rimane solo il rammarico di Luciano Spalletti: «Dispiace per Panucci, un allenatore tenta sempre di scegliere in buona fede per dare vantaggi al collettivo. A volte ci riesce a volte no. Quando lui mi ha risposto che non era a disposizione se ne avessi avuto bisogno, allora ho preso un ragazzo che avevo mandato in tribuna». La società c'è rimasta male ed ha reagito di conseguenza: «Panucci è l'unica nota stonata di questa giornata - ha detto Daniele Pradè - Doveva andare in panchina e non ha accettato la decisione. Noi abbiamo basato il nostro lavoro sull'educazione e da lui non me l'aspettavo. Il calciatore si prenderà le sue responsabilità e noi prenderemo provvedimenti disciplinari». Una linea dura, confermata anche da Bruno Conti: «Tutti i calciatori, e non solo Panucci, devono rispettare le scelte del mister. E Panucci oggi non ha fatto un bel gesto, in una partita così importante, rifiutandosi di andare in panchina. Sono scelte che il mister fa e che vanno accettate. Questo vale per tutti». Più che probabili appaiono le sanzioni disciplinari: «In questo momento pensiamo sia stata fatta una cosa brutta da parte del giocatore - continua il responsabile dell'area tecnica - alla vigilia di una partita così importante, cercando di dare così anche delle distrazioni ad altri ragazzi. Adesso, con la società, sapremo noi come prendere in mano la situazione e parleremo con lui». Conti non esclude nessuna ipotesi, neanche una partenza: «Noi sappiamo il lavoro che dobbiamo portare avanti e come gestire certe situazioni. Come lui, abbiamo anche altri giocatori in scadenza di contratto a fine anno, che dobbiamo sistemare. Oggi si parla solo di Panucci ma anche Perrotta è stato fuori, lo stesso Totti è rientrato da poco e ha accettato la panchina. Penso che le scelte bisogna farle, poi queste problematiche le gestiremo noi con la società».