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Motta non arriva. Panucci che deve fare?


Salta l'esterno dell'Udinese, che ha chiesto 7 milioni.Panucci, ieri a Milano, cerca una soluzione all'estero.Motta non arriva, Panucci se ne va. Forse. E' stata una giornata convulsa quella di ieri, che si è sviluppata sull'asse Roma-Milano e che non ha portato i risultati sperati praticamente per nessuno. Non è soddisfatta la società giallorossa, che ha visto fallire (forse) irrimediabilmente la trattativa per portare nella capitale Marco Motta, che era stato individuato per sostituire il partente Panucci. Non è soddisfatto l'Udinese, che ha tirato troppo sul prezzo (7 milioni la richiesta per tutto il cartellino) di Motta (attualmente fuori rosa perché non vuole firmare il rinnovo del contratto in scadenza nel 2010) e alla fine ha dovuto registrare la rinuncia della Roma. E non è contento nemmeno Christian Panucci, che ieri mattina dopo aver lasciato Trigoria ha caricato sulla sua macchina la valigia e si è diretto a Fiumicino dove si è imbarcato sul volo AZ 2060 dell'Alitalia in direzione Milano. Ufficialmente per questioni private, probabilmente per fare un punto col suo procuratore Oscar Damiani senior che ieri ha passato l'intera giornata nell'albergo milanese sede del calciomercato. Probabilmente non è contento nemmeno Luciano Spalletti, che "rischia" di ritrovarsi a mercato chiuso senza Panucci e senza nemmeno un sostituto all'altezza o peggio ancora senza nessuno in entrata e con Christian rimasto a forza nella capitale. Ipotesi, che però dovranno essere chiarite il prima possibile, possibilmente già entro questa sera. Quando scadrà il termine per le eventuali variazioni da presentare alla Uefa per le liste della Champions League. E va da sé che qualsiasi nuovo acquisto dovrà arrivare prima, proprio per essere utilizzabile in Europa.Ligue 1 o Liga. Francia o Spagna. Sembra ristretta a questi due campionati la scelta di Panucci, che pur rimanendo in silenzio ha continuato a far sapere di non voler accettare nessuna destinazione in Italia (anche perché Milan e Juventus, le uniche che possono permettersi il suo stipendio, si sono tirate indietro) per rispetto dei colori giallorossi. «Andrà all'estero - le parole di suo fratello Patrick - in questo momento non abbiamo in programma nessun incontro con la Roma. Nuovi sviluppi? Possono anche esserci stati, ma finchè non sarà lui o la società a dirlo io preferisco non parlare...». Ha parlato, invece, Rino Foschi, neo direttore sportivo del Torino che a Radio Kiss Kiss ha fatto la sua sua dichiarazione d'amore, destinata a rimanere inascoltata, a Panucci. «Cristian è un nostro sogno - le sue parole - è un grande giocatore e se venisse al Torino sono certo che garantirebbe le giuste motivazioni ed il corretto carattere al reparto difensivo. Purtroppo però credo che alla fine andrà a giocare all'estero».Ieri mattina il capitano dell'Under 21, Motta, sembrava ad un passo dalla Roma, poi nel corso di una giornata fitta di telefonate tra il direttore sportivo romanista Daniele Pradè e Pietro Leonardi la trattativa si è dapprima raffreddata e poi in serata, intorno alle 18.30, si è probabilmente conclusa definitivamente. «La situazione è in via di sviluppo - aveva dichiarato in mattinata il procuratore del giocatore, l'avvocato Giuseppe Bozzo - siamo d'accordo con l'Udinese». La società friulana, che ha riscattato Motta dall'Atalanta nell'estate del 2007 per una cifra intorno ai 7 milioni, ha chiesto proprio quella cifra alla Roma, seppure pagabile in più anni. La formula studiata era simile a quella utilizzata per portare in giallorosso Mirko Vucinic. Niente prestito secco (come avrebbe voluto la società giallorossa) ma un prestito oneroso (intorno al mezzo milione di euro) fino a giugno, con l'obbligo da parte della Roma di riscattare a fine stagione la prima metà del cartellino del calciatore ad una cifra di 2.5 milioni per un totale di circa 3 milioni. Per la seconda metà appuntamento alla fine del 2010. A queste cifre la Roma ha deciso di tirarsi indietro, soprattutto perché con una cifra di poco superiore (9 milioni più bonus) due stagioni fa ha portato via Cicinho al Real Madrid. Che non è proprio l'ultimo club al mondo con cui andare a trattare un calciatore. L'Udinese (sarebbe meglio dire Pietro Leonardi) però ogni volta che sente odore di Roma si chiude a riccio. «Questa voce che la Roma e l'Udinese - le parole del dg dei friulani - non hanno buoni rapporti è una favola. Ho buoni rapporti con la Roma, abbiamo tanta stima nei confronti della società e per l'allenatore che ha determinato qualcosa di importante anche per l'Udinese nei tempi addietro». Sarà! A molti invece risulta che i rapporti tra Leonardi e Pradè siano al limite dell'odio.Un usato sicuro, il buon vecchio Leandro Cufré, non è più invece sul mercato, avendo ufficializzato proprio giovedì il passaggio in prestito dal Monaco all'Herta Berlino. Quindi il mercato della Roma ripartirà da quello che era stato offerto nel corso della scorsa settimana, e che non aveva convinto più di tanto. Anche perché, tanto per fare un esempio, una delle alternative venute fuori era un altro giocatore passato per Trigoria, senza però giocare le 69 presenze accumulate dal terzino di La Plata, anzi senza farne neppure una, Gianluca Comotto, tesserato nel 2005, a costo zero dopo il fallimento del Torino, e rivenduto proprio ai granata, un milione di euro per la sola comproprietà. Il club di Cairo lo ha poi girato alla Fiorentina, che però non lo ha messo in lista Champions, cosa che permetterebbe a Spalletti di utilizzarlo anche in Europa. Solo che i rapporti tra i due club non sono idilliaci dopo il fallimento della trattativa per Mutu, e i tempi sono piuttosto stretti per avviare una trattativa su queste basi.Sono eccellenti invece i rapporti con il Lecce, cosa che rende credibile l'indiscrezione riportata ieri sera da tuttomercatoweb.com, che vorrebbe la Roma seriamente interessata al maliano Souleymane Diamoutene, ventisei anni compiuti proprio ieri. Portato in Italia dalla Lucchese, e lanciato in serie A dal Perugia, nella stagione 2003-04, è al quinto campionato in Salento: 31 presenze e 2 gol in B lo scorso anno, 8 in questo avvio di stagione, tre dall'inizio e tre da subentrato. Non certo un nome di primo piano, ma un giocatore che potrebbe arrivare senza troppi problemi, a costi contenuti, dalla società a cui la Roma in estate ha ceduto in prestito il portoghese Antunes, un altro che da qui a lunedì potrebbe cambiare maglia, per trovare più spazio di quello che sta trovando a Lecce, dieci presenze, ma quasi tutte a inizio stagione. Alessandro Potenza, compagno d'azzurro di Aquilani nell'under 19 campione d'Europa nel 2003, accostato alla Roma negli ultimi giorni, è passato dal Genoa, con cui aveva raccolto 5 presenze, al Catania, resta quindi Roberto Fabian Ayala, più giovane di ben due giorni rispetto a Panucci, che sta affrontando il primo campionato di serie B della sua carriera, dopo la retrocessione del Real Saragozza, che lo aveva preso nel 2007 dal Valencia. Qualche perplessità sull'età, ma anche un'esperienza che gli permetterebbe di giocare senza problemi in Champions League, manifestazione in cui ha più esperienza di tutti i difensori della Roma messi insieme. Miranda, brasiliano con passaporto comunitario del San Paolo, classe '84, piace ma costa decisamente troppo, dieci milioni di euro, oltre al fatto che può giocare solo da centrale, e non da terzino destro.Nel frattempo la Roma ha riportato alla base un terzino, ma solo per mandarlo nuovamente a giocare: Lorenzo Poli, diciannove anni, ha saltato una categoria, rientrando dal prestito alla Vibonese, in C2, per passare in comproprietà al Benevento, in C1.