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Christian chiederà scusa


Il fratello di Panucci: «È rimasto grazie ai tifosi e a quello striscione in Sud» In questa vicenda, parla tutto lo staff di Panucci: il procuratore, il figlio del procuratore, l'assistente del procuratore, il fratello del giocatore. A parole il giocatore è voluto restare, ma nei fatti lui e il suo staff hanno provato ad andar via fino alle 19 dell'ultimo giorno di mercato. L'unica certezza è che per l'orgoglio di due "teste calde", Panucci e Spalletti, noi non avremo un giocatore prezioso in Champions League. Panucci ha sbagliato, ma pure Spalletti però... «Rifiutare la panchina è un gesto che non doveva fare quindi è giusto che paghi, ha sbagliato, ha accettato qualsiasi decisione da parte della società e penso che farà una conferenza stampa per chiedere scusa». Secondo Patrick Panucci, il fratello di Christian intervenuto a Radio Incontro, presto arriveranno le scuse del difensore che rifiutando la panchina domenica scorsa a Napoli ha scatenato un vero e proprio putiferio all'interno della società giallorossa che, su indicazione di Spalletti, lo ha escluso dalla lista Champions. Un tira e molla, quello tra Panucci e la società che si è concluso ufficialmente lunedì alle 19, con la chiusura del mercato. Christian rimarrà nella capitale fino al termine della stagione, e sarà a disposizione di Spalletti che deciderà a seconda delle sue necessità se convocarlo o meno per le gare di campionato. Questa mattina i due si ritroveranno a Trigoria, alla ripresa degli allenamenti. Difficile, ma non impossibile, che ci sia un faccia a faccia tra di loro, più probabile che Spalletti e Panucci continuino ad ignorarsi come hanno fatto dopo il "gran rifiuto" di Napoli. «La pace si fa in due: bisogna pure vedere Spalletti cosa ne pensa. Spero che al ritorno degli allenamenti ci sia un colloquio tra i due perchè questa situazione fino a giugno credo sia improponibile sia per lui che per la società, poi a giugno non lo so. Io so solo che Christian è innamorato di questa società e di questa città. E' anche vero poi che dopo grandi litigi spesso e volentieri si ritorna sui propri passi e magari si stringe un rapporto di amicizia e stima ancor più saldo di prima. Di una cosa sola sono convinto, cioè che hanno perso tutti e due in questa situazione». Non ci sarà bisogno di chiarimenti invece con la squadra, che Panucci lo ha già "perdonato". «Se dovesse andare via perderemmo un calciatore molto importante, difficile da sostituire - aveva dichiarato Pizarro -. Il gruppo vuole che Panucci resti in giallorosso. E' un professionista e ci farebbe comodo il suo apporto fino a fine stagione». Dichiarazioni che hanno fatto molto piacere al calciatore, così come lo striscione apparso mercoledì sera in Sud durante Roma-Palermo e che, sempre secondo il fratello Patrick, hanno avuto una grande influenza sulla decisione di Christian di restare fino al termine della stagione. «La scelta di Christian di rimanere a Roma è stata presa quando i tifosi hanno esposto lo striscione "Onore a Panucci", assieme all'accoglienza a Trigoria il giorno dopo il "no" di Napoli. La persona è stata rispettata e ringrazio pubblicamente quei tifosi che l'hanno difeso, le dichiarazioni di Pizarro hanno fatto molto piacere e quindi questi due fattori hanno fatto ritornare un po' sui propri passi mio fratello. I presupposti per andare via non c'erano, Christian è rimasto a Roma per onorare il suo contratto». In realtà Panucci è stato a un passo dall'Hull City, ma alla fine l'operazione è saltata per motivi economici legati alle commissioni dei procuratori. Questa almeno la versione del manager dei Tigers, Phil Brown. «Era una trattativa difficile - le sue dichiarazioni all'Hull Daily Mail - perché alla fine era tutta una questione economica per cui il trasferimento si sarebbe fatto per le ragioni sbagliate. Eravamo pronti a fare uno sforzo economico perché venisse chiusa l'operazione ma per quanto ci riguarda c'erano troppi procuratori coinvolti da pagare».