La Bestia potrebbe rientrare in campo già domenica prossimaIn dubbio Jeremy per un problema all'inguine. Vucinic ok. Il Capitano non è ancora sicuro di esserci domenica: il lavoro va bene ma è ancora presto per sapere se potrà affrontare una squadra, il Genoa, contro cui non ha quasi mai giocato.
Baptista è pronto, Ménez è in dubbio. Totti non si sà ancora.
Luciano Spalletti ha ricevuto buone e cattive notizie alla ripresa degli allenamenti. Partiamo prima da quella positiva, che riguarda il recupero della Bestia. Il brasiliano, ieri, è tornato ad allenarsi con il gruppo dopo un periodo d'inattività che l'aveva costretto a saltare le sfide con il Palermo e la Reggina. A tenerlo ai box una sublussazione alla spalla, un fastidio che non gli aveva permesso di andare oltre del lavoro di fisioterapia. Baptista, però, ormai è pronto. Nell'ultima seduta si è mosso bene, specialmente in quella pomeridiana dove ha anche giocato la partitella in famiglia. La Bestia si candida così per una maglia in vista dello spareggio Champions contro il Genoa, anche se da battere ci sarà la concorrenza di tre intoccabili come Pizarro, Totti e Vucinic. Questo terzetto, infatti, sembra quello con maggiori possibilità di scendere in campo contro Milito e compagni.
Le cattive notizie riguardano Jeremy Ménez. Il francese, ieri, ha prima svolto del differenziato e poi, nel pomeriggio, si è dedicato a della fisioterapia. A limitarne il lavoro un problema all'inguine già manifestatosi nella gara di Reggio. Il francese, in Calabria, è uscito dal campo dopo 21 minuti del secondo tempo facendosi applicare una stretta fasciatura proprio nella zona della coscia che gli sta dando fastidio. Va ricordato che l'ex Monaco, prima di approdare a Roma, si era operato per problemi di pubalgia, quindi la sua situazione andrà tenuta sotto osservazione dallo staff sanitario giallorosso. Facendo queste considerazioni, la convocazione del talento francese per la gara con il Genoa appare in forte dubbio.
Ormai recuperato è invece Simone Perrotta. L'ex Chievo ieri mattina non è andato oltre del differenziato, ma nel pomeriggio ha svolto tutta la seduta disputando anche la sfida in famiglia. La contusione alla caviglia subita nello scontro con Bovo è ormai superata, con Supersimo a completa disposizione per domenica. Il numero 20 giallorosso dovrebbe giocarsi una maglia con Matteo Brighi, che nell'ultimo allenamento ha lavorato a parte per smaltire un lieve affaticamento. Nessun dubbio, invece, sulla presenza dal primo minuto di Daniele De Rossi, che dovrebbe essere affiancato da Taddei. In difesa, out Cassetti e Riise, il quartetto arretrato sarà composto da Cicinho, Juan, Mexes e Tonetto.
Domenica potrebbe essere la volta buona per vedere Totti giocare 90 minuti contro il Genoa, in una sfida fondamentale per la corsa al quarto posto. Nella gara contro la Reggina, Francesco è rimasto a casa per un mal di schiena che sembra via via migliorare giorno dopo giorno. Ieri la Roma ha effettuato una doppia seduta di allenamento. Il Capitano è apparso in ottima forma, sia al mattino, che al pomeriggio, realizzando pure un gol e provando un paio di conclusioni con il suo marchio di fabbrica: "il cucchiaio". Segno evidente che la tenuta atletica è buona. Il tecnico può far affidamento sul suo calciatore migliore, che ancora non ha segnato un gol alla formazione ligure in campionato (in coppa Italia, invece, ha fatto male al grifone il 26 ottobre '94, nel 3-0). In 26 minuti non sarebbe stato facile per nessuno andare in gol. Nemmeno per lui, che ne ha fatti 171.
E si, perchè su 407 presenze in serie A, 36.630 minuti (recuperi esclusi), 171 gol in serie A (di cui 171 fantastici), in questo mare infinito di ricordi e di partite giocate, sono appena 26 i minuti disputati da Francesco Totti contro il Genoa nella sua storia di calciatore: al Ferraris il 19 febbraio '95, ventesima giornata del campionato. Era la Roma di Mazzone, Giannini, Balbo, Thern e Cervone. Francesco, non ancora diciannovenne, subentrò a Cappioli al 19' del secondo tempo. Il grifone scese in campo con Ruotolo, Galante, Bortolazzi, Skuhravy, Van't Ship e in panchina Marchioro. Sembra passata una vita, quasi un altro calcio, se non un'altra vita. C'erano ancora le lire, al Governo da poco più di un mese era iniziata la legislatura di Lamberto Dini e a San Remo vinceva Giorgia con la canzone "Come Saprei". Da allora il Genoa non ha più visto la serie A. E mentre il numero 10 giallorosso deliziava le platee d'Italia e d'Europa con i suoi colpi di classe, consacrandosi sempre più grande, la squadra rossoblu vivacchiava tra B e C senza vedere mai la luce. Nella stagione passata, quando la formazione di Gasperini si è riaffacciata nel calcio che conta, il Capitano, per infortuni diversi, non ha potuto partecipare alle due partite: quella di andata vinta 1-0 (gol di Panucci allo scadere) e quella di ritorno conquistata con le unghie e con i denti 3-2 (Taddei, Vucinic, uno-due micidiale di Rossi e Leon, poi De Rossi a pochi istanti dal termine su rigore).