«La Champions? Sarebbe un sogno giocarla». Si chiudeva in questo modo la prima intervista da romanista di Marco Motta nel giorno del suo primo allenamento con i nuovi compagni. Una giornata carica di emozioni. Ma anche la seconda non è stata da meno. Perché, in attesa di un eventuale esordio in Champions, in un istante si è fatta piuttosto concreta la possibilità di quello in campionato. Cicinho esce dal campo a bordo della macchinetta elettrica a causa di un colpo al ginocchio e immediatamente il pensiero di tutti vola alla situazione Panucci ancora spinosa e quindi a lui, al ragazzo appena arrivato da Udine. E anche ora che sembra parzialmente rientrare l'allarme per il brasiliano, non si può escludere che il capitano dell'under 21 possa scendere in campo contro il Genoa. Gettato subito nella mischia, ancora all'Olimpico, come 4 anni e un mese fa nel giorno della sua prima assoluta in campionato. Potrebbe essere la sua grande occasione per dimostrare subito di essere un giocatore da Roma, di meritare di restare qui ben oltre la scadenza del prestito. Ma se anche non fosse domenica nello scontro diretto per la corsa al quarto posto, sarebbe la volta successiva, o quella dopo ancora. Ma prima o poi il suo turno arriverà, perché Spalletti sembra credere alle potenzialità di questo ragazzone.
Ieri il tecnico se lo è preso da parte, ci ha parlato, gli ha spiegato un po' meglio quello che vuole da lui. Cosa si sono detti esattamente? Difficile dirlo, ma potrebbe essere lui stesso a raccontarlo proprio oggi a Trigoria ai giornalisti. Alle 13, infatti, ci sarà la conferenza di presentazione (in contemporanea con quella dell'altro acquisto del mercato di gennaio, Diamoutene). Sapremo dal diretto interessato se è pronto per giocare (ieri ha fatto le visite di rito a Villa Stuart e sotto l'aspetto fisico non dovrebbero esserci problemi), se si siederà semplicemente in panchina o se invece è stato preallertato per giocare. Per ora lui si è detto felice già solo di poter essere qui da noi, in mezzo a tanti campioni da cui imparare. Ma se gli dovesse essere chiesto di giocare subito, lui non si tirerebbe certo indietro. Perché, domenica potrebbe già essere la sua grande occasione.