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Conti: "Il caso-Panucci è chiuso"


«È vero, le scuse a Spalletti non sono arrivate, ma per me va bene così». Ma a Trigoria il giocatore e l'allenatore si ignorano.
«Christian ha capito, per noi il caso è chiuso». Scende in campo Bruno Conti. E non con gli scarpini e una tenuta da calcio come ai tempi di Marazico, ma nelle vesti di dirigente/paciere per mettere la parola "fine" al caso Panucci, «anche perché ora dobbiamo concentrarci sui nostri obiettivi e sulla gara di domenica». «Il ragazzo sa di aver sbagliato - afferma il direttore tecnico giallorosso -. Spalletti ha un buon rapporto con tutti. E' un uomo al quale piace dialogare. Certo, l'atteggiamento di Panucci non ha fatto piacere. Ma non è più un caso per noi. E l'allenatore sa gestire le situazioni». La pubblica ammenda di Panucci (rivolta a tutti, tranne che all'allenatore) e queste dichiarazioni di Conti, dunque, chiudono il "dossier". «È vero - ammette Conti -, le scuse a Spalletti non sono arrivate. Ma non ne voglio parlare. Per me va bene così. Luciano è il nostro timoniere, l'artefice dei nostri successi. Siamo dalla sua parte perché è il nostro punto di riferimento. Adesso, dobbiamo concentrarci sugli obiettivi perché andiamo incontro a impegni importanti e stiamo uscendo da situazioni problematiche». A Brunetto, però, non è piaciuto il gesto del Grinta di rifiutare la panchina: «È una cosa che non si fa - ammonisce il dt -. Brighi, ad esempio, lo scorso anno è stato spesso in panchina senza lamentarsi, ma preferendo lavorare in silenzio. Anche Del Piero ha tirato una maglietta quando è stato sostituito ma quel gesto finisce lì. Rifiutare la panchina è un po' diverso». Lavati i panni sporchi, è il momento di pensare alla sfida col Genoa, fondamentale per la corsa al quarto posto: «Domenica dovremo vincere - auspica -. Sarà come una finale. Totti, Baptista e Vucinic saranno a disposizione. Se porteremo a casa tre punti - aggiunge - cominceremo la cavalcata che ci porterà in fondo a tutti gli obiettivi». Intanto, mentre tutto il mondo parla di lui, Panucci a Trigoria continua ad allenarsi come se nulla fosse accaduto: ieri ha svolto l'intera seduta col gruppo. All'arrivo al Bernardini, peraltro, è stato accolto dagli applausi dei tifosi presenti. Tutto normale. In più, ha scherzato con i compagni e - come sempre - ha ignorato il tecnico che lo ha messo fuori dalla Champions (i due per un momento hanno incrociato gli sguardi, ma non si sono lanciati bacetti…). E' da escludere che la società possa togliere dalla lista uno degli infortunati. L'articolo 17 della Uefa prevede solo il cambio del portiere, e per grave infortunio (con intervento chirurgico documentato e conseguente lunga inattività). A inizio stagione, a lista presentata, si può chiedere la sostituzione di un giocatore solo se non è stata disputata la prima partita: sono i casi particolari non previsti dal regolamento. L'infortunio deve essere serio e l'Uefa, valutando le cartelle cliniche, si pronuncia favorevolmente o no.