“La Champions? Non puoi non pensarci, quando vedi la coppa con il Colosseo sullo sfondo ti vengono i brividi. È importante non farci condizionare. È un sogno che avevo da bambino. Ci siamo, ci aspetta l’Arsenal, è ancora tutto in palio e ce la giocheremo fino alla fine”. Philippe Mexes è pronto all'impresa. Ma il francese è tornato anche sulla sua "arrabbiatura" dopo il pareggio della Reggina, scagionando Loria: “Simone è un difensore di questa squadra come lo sono io - ha sottolineato nell'intervista al Corriere dello Sport - Non ho detto niente a Loria. Però ancora oggi dico che non ho capito quel cambio. Non perché è entrato Loria, ma perché è uscito un centrocampista ed è entrato un altro difensore. A quel punto eravamo in cinque sulla stessa linea, non si capiva nulla e non riuscivamo a trovare la posizione. Io non discuto la sostituzione, è una scelta dell’allenatore che devo rispettare. Alla fine ci poteva pure stare…E comunque ci ha detto male, in fondo è anche un po’ colpa mia per quel rigore che si può fischiare oppure no. Io ho allargato il braccio, ma Corradi mi ha strattonato la maglia”. Sul suo futuro nella Capitale: "La mia volontà è quella di restare alla Roma. Sto bene, sono felice con i compagni, l’ho sempre detto, la storia del Milan è uscita sui giornali, io non ho mai avuto contatti con loro. Se poi una società come il Milan mi stima non può che farmi piacere. Perché dire bugie? Però a volte noi calciatori dobbiamo sottostare alle decisioni della società. Io voglio restare, ma a volte nel calcio può capitare qualcosa che va al di là della volontà del calciatore. Una cosa vorrei chiarire, una volta per tutte. Se dovessi andare via non vorrei vivere una situazione come quella che ho vissuto quando ho lasciato l’Auxerre, con la Roma che è stata penalizzata per il mio trasferimento. Se dovessi andare via vorrei lasciarmi bene con tutti. Ma sto bene qui e farò la mia strada poter fare sempre il bene della Roma”. Sulla sfida con il Genoa: “Anche se restano tante partite alla fine, quella contro il Genoa è molto importante. Loro sono tre punti avanti a noi e lottiamo per raggiungerli. È una di quelle partite che dobbiamo vincere a tutti i costi. All’andata siamo rimasti un po’ delusi per quella sconfitta. Se ci ripenso, c’è ancora amarezza. L’importante è non lasciare sei punti al Genoa. Domani dovremo ribaltare quella differenza, altrimenti vuol dire che meritano di stare davanti”. Quindi su Panucci: “Per me Christian è una grandissima persona. Certo, ha sbagliato, ha commesso un errore nei confronti del gruppo, fare una cosa del genere è inaccettabile. Si può sbagliare, ma lui è uno che mette la faccia sempre. Parla per la squadra e si prende la sua responsabilità. Ha il mio sostegno, lo apprezzo come persona e come calciatore. Mi ha sempre fatto vedere che ha sempre risposto presente alla grande”.