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Allenamento sotto la neve ieri a Trigoria


Allenamento del mattino sotto un misto di neve e grandine, con i campi di Trigoria imbiancati. Nel pomeriggio, annullata la seconda seduta. Cicinho e Menez migliorano. Il tecnico e il ribelle si parlano per qualche secondo, poi Christian abbandona l'allenamento perché non sta ancora bene. È appena un primo passo, ma è molto presto per parlare di pace. Pioggia, grandine ed anche un pò di neve hanno accompagnato la Roma alla ripresa degli allenamenti dopo i due giorni di riposo concessi dall'allenatore. L'atmosfera gelida e i campi ricoperti da un leggero manto bianco, hanno fatto da cornice alla mattinata giallorossa, costringendo lo staff tecnico ad annullare la sessione pomeridiana. Il primo a spuntare dallo spogliatoio, intorno alle 11, è stato Vucinic. Il montenegrino, seguito dall'allenatore in seconda, Domenichini, ha svolto lavoro differenziato compiendo una serie di giri di campo. Non più tardi di una decina di minuti dopo, è stata la volta di Tonetto che ha percorso il circuito interno di Trigoria. Stesso discorso per i portieri che, insieme al loro preparatore Bonaiuti, hanno lavorato in gruppo. Un riscaldamento muscolare che però è durato non più di una mezzoretta. Infatti, le precarie condizioni atmosferiche, hanno costretto tutti quanti a rientrare in palestra e proseguire lì gli esercizi. A mezzogiorno, quando il tempo ha concesso una tregua, sono scesi sul terreno di gioco Totti, Loria, Vucinic, Brighi, Montella, Taddei e il giovane Filipe. Per tutti una leggera corsetta volta a saggiare la resistenza alla velocità. Infine la partitella. Un sfida in famiglia a ranghi ridotti a cui ha partecipato, fra le fila dei "verdi", anche Luciano Spalletti che spesso si è ritrovato a marcare il capitano giallorosso. Il numero 10 è apparso estremamente concentrato e in grande spolvero. La sua voglia di raggiungere al più presto il top è infinita. Ha corso, dribblato, tirato, contrastato e suggerito per i compagni. In poche parole, mostruoso. Ancora assenti i nazionali, che però si riaggregheranno al gruppo per la sessione odierna. Da valutare le condizioni di Daniele De Rossi costretto ad abbandonare il campo durante la gara contro il Brasile per via di una lieve contusione al piede destro. Condizioni che non destano particolari pensieri, la sua presenza nell'incontro di Bergamo non è in discussione. Panucci, presente per quasi tutto l'allenamento, non ha partecipato al match. Sono rimasti all'interno del "Fulvio Bernardini" sia Cassetti sia Cicinho, entrambi per svolgere fisioterapia. L'esterno italiano, vittima di una lesione distrattiva di secondo grado a carico del bicipite femorale della coscia destra, procede a pieno ritmo nel programma di recupero. Possibile un piccolo anticipo sulla tabella di marcia. Il brasiliano invece, dopo l'infortunio al ginocchio subito contro il Genoa, sta bruciando le tappe e nel giro di un paio di giorni, addirittura già oggi, potrebbe ricominciare a lavorare sul campo. Lui, vorrebbe mettersi a disposizione già domenica contro l'Atalanta, ma è più probabile un suo impiego con il Siena. Buoni anche i progressi di Menez, afflitto da una tendinopatia all'inserzione del quadricipite femorale. Sembrerebbe quindi esclusa ogni ipotesi di pubalgia. A breve potrebbe tornare disponibile anche lui. Intanto, tra Panucci e Spalletti si spera siano iniziate le prove di disgelo. Ieri i due si sono parlati al centro del campo, forse solo uno scambio fisiologico di battute, ma è  bastato poco a far rizzare le orecchie ai cronisti, presenti ieri a Trigoria per seguire la ripresa degli allenamenti della Roma dopo i due giorni di riposo concessi dal tecnico giallorosso. E a nessuno è sfuggito, tra una grandinata e qualche fiocco di neve che ha imbiancato i prati del Fulvio Bernardini, quel momento in cui i due protagonisti del caso più spinoso di questo inizio di 2009 si sono per la prima volta rivolti parola in pubblico. Difficile capire cosa si siano detti. Magari solo delle "comunicazioni di servizio" visto che il tutto è durato pochi secondi e che Christian ha poi saltato la partitella. Ma c'è da capire se la situazione è rimasta allo stesso punto in cui era sabato scorso quando Spalletti in conferenza stampa ha chiarito la sua posizione dopo il comunicato del difensore con le scuse per essersi rifiutato di andare in panchina a Napoli rivolte a tifosi, compagni e società, ma non al principale interessato. Il tecnico, appunto. «La sua esclusione è una conseguenza logica a quanto successo nell'ultimo periodo - aveva detto l'allenatore - Non sta bene per un fastidio al tendine rotuleo, ma non sarebbe stato convocato comunque. Le scuse non ci sono state né a me nè alla società». Niente convocazione per la partita con il Genoa, dunque, così come in precedenza per quelle con il Palermo e con la Reggina. E come succederà in Champions visto che il nome di Christian non è stato inserito nella lista consegnata alla chiusura del mercato di riparazione. Insomma, caso tutt'altro che chiuso e rapporti gelidi. Poi quel piccolo segnale di ieri. Oscar Damiani, procuratore di Panucci, ha detto di non essere a conoscenza di questo scambio di battute, così come Patrick, il fratello di Christian, che a romanews.eu ha però detto: «Non so se ci sia stato un riavvicinamento, ma lo spero. Lui è rimasto per quello: la pace sarebbe per il bene di tutti». Poi su come i tifosi si siano divisi nel giudizio sulla vicenda: «Nella vita non si può essere d'accordo su tutto. E' normale che ci siano opinioni divergenti. Succede di fronte a fatti che avvengono alla luce del sole, figuriamoci per una vicenda dove la verità la conoscono in pochi. E' sacrosanto che ognuno abbia la sua opinione. A Christian hanno fatto molto piacere gli attestati della gente. Il suo gesto di per sè è stato sbagliato, quindi, ripeto, ognuno la può pensare come vuole». Parla di pace Patrick Panucci, una pace che al momento però appare ancora molto lontana. C'è stato solo quel rapido scambio di battute nel gelo di una mattina di pioggia, anzi di grandine, che può non significare nulla. Ma è già qualcosa.