Christian e il tecnico si sono ignorati dopo il "contatto" del giorno prima: la pace è sempre più lontana. Niente Bergamo per il difensore. Spalletti quindi insiste con la sua prepotenza e la sua permalosità, e continua a non fare il bene della Roma, lasciando fuori uno dei difensori più forti che abbiamo in rosa.
Separati in casa, in una situazione che sta diventando ogni giorno di più un paradosso. Luciano Spalletti e Christian Panucci continuano ad ignorarsi, e tutte le volte che si incrociano in mezzo al campo i contatti sono limitati allo stretto indispensabile. Non c'è stato nessun riavvicinamento, insomma, proprio perché non c'è stato nessun chiarimento tra i due. E le dichiarazioni che il calciatore ha rilasciato alle agenzie di stampa, e i messaggi di pace che quasi quotidianamente il suo entourage (il fratello e i procuratori) mandano dalle radio, per il tecnico valgono meno di zero. Perché se è vero che lo spogliatoio ha già perdonato Christian, e le dichiarazioni di Pizarro e Juan (tra gli altri) sono lì a testimoniarlo, secondo Spalletti la logica da seguire deve essere un'altra. «Noi frequentiamo lo spogliatoio - le parole del tecnico dopo la gara di domenica scorsa contro il Genoa - noi ci confrontiamo su tutto quello che succede. Di conseguenza c'è sempre una logica da seguire. A me probabilmente non deve neanche fare le scuse, però quello che succede alla squadra io lo devo sapere, se fa le scuse alla squadra le voglio sentire anche io. Non è attraverso un comunicato che si fa».
Più chiaro di così si muore. Per questo motivo finché non ci sarà un chiarimento vero, Panucci continuerà a non essere convocato. Christian continuerà ad allenarsi con i compagni durante la settimana e la domenica sarà lasciato a casa. Una situazione potenzialmente pericolosa per la tranquillità dello spogliatoio, anche se Panucci ha fatto sapere che continuerà ad allenarsi con serietà e in modo professionale fino a quando vestirà i colori giallorossi. A fine stagione, salvo clamorosi colpi di scena, Christian se ne andrà. E in questo senso stanno lavorando i suoi procuratori che nella settimana successiva alla "rottura", avvenuta il 25 gennaio a Napoli, fino alla fine del mercato di gennaio hanno provato a trovargli una sistemazione. Né col Torino né con l'Hull City però si è arrivati ad un accordo e Christian è dovuto rimanere a Roma, escluso anche dalla lista Champions. Domenica a Bergamo non ci sarà, e se le cose non cambieranno quella di Napoli rischia di essere l'ultima convocazione con la maglia della Roma dopo otto anni in giallorosso.