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Aquilani verso Davide Lippi


Alberto starebbe per dare la procura al figlio del C.T. Aquilani e Lippi. Non Marcello, ct della Nazionale che su Alberto ha puntato forte inserendolo in pianta stabile (nonostante nella Roma non sia un titolare inamovibile) in Nazionale, ma Davide. Come anticipato dal Guerin Sportivo in edicola da ieri il Principino, che attualmente è rappresentato dal papà Claudio dopo la rottura col procuratore storico Franco Zavaglia (che è rimasto legato ad Alberto ma solo come consulente), dovrebbe affidarsi proprio al figlio del commissario tecnico della Nazionale, recentemente assolto dall'accusa di associazione a delinquere nel processo penale relativo alla Gea. Questo passaggio dovrebbe accadere proprio in un momento cruciale della carriera di Alberto, che da mesi sta discutendo con la società un rinnovo contrattuale che però non è ancora arrivato. La questione-Aquilani tiene banco ormai da molti mesi e nonostante le continue rassicurazioni che arrivano da parte della società - l'ultima due giorni fa da parte di Bruno Conti che ha dichiarato «Aquilani? I giocatori forti ce li teniamo» - non si è ancora arrivati ad un accordo per il prolungamento dell'attuale contratto che scade nel 2010. In più negli ultimi tempi sembra essersi deteriorato anche il rapporto di Alberto con una parte della tifoseria, che durante la gara contro il Genoa della scorsa settimana lo ha fischiato. Aquilani non l'ha presa bene e a fine partita è corso negli spogliatoi senza nemmeno salutare Spalletti che gli porgeva la mano. Chiarito tutto col tecnico, restano però i dubbi legati all'effettiva importanza che Aquilani riveste nel progetto tecnico dell'allenatore toscano. Il problema è che dopo il cambio di modulo il centrocampista di Montesacro, anche a causa dei tanti infortuni che lo hanno condizionato, è retrocesso nelle gerarchie di Spalletti e anche sabato col Siena (ammesso che torni disponibile dopo la distorsione alla caviglia destra) rischia di finire in panchina nonostante le contemporanee squalifiche di De Rossi e Perrotta. Proprio questo sarà un punto cruciale per la firma o meno sul nuovo contratto. Anche una soluzione-ponte potrebbe prevedere un rinnovo adesso e l'eventuale cessione a giugno. In questo modo la Roma sarebbe tutelata e in posizione di forza nei confronti di una qualsiasi società acquirente in Italia e all'estero. Perché se è vero che nonostante le smentite Juventus e Inter sono ancora sul giocatore, è altrettanto vero che anche all'estero la sua situazione è seguita con attenzione. Soprattutto dall'Arsenal, prossimo avversario di Champions e squadra che più di tutte è stata vicina ad Alberto, quando aveva 16 anni e la Roma non lo aveva ancora messo sotto contratto. Poi intervenne Bruno Conti a bloccare tutto. Ora le cose potrebbero andare diversamente, se le volontà di Alberto e della Roma di proseguire insieme non fossero forti come 9 anni fa.