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Taddei: "Gol e 3 punti, il massimo!"


Taddei: «Grande soddisfazione, sto tornando in forma. Ora cerco continuitàIl Brasile non mi ha mai chiamato. Se mi convoca l'Italia, dirò sicuramente di sì» (Speriamo di no dico io: l'Italia è degli italiani!)
Non aveva ancora segnato in questo campionato Rodrigo Taddei, cosa piuttosto curiosa per uno che nella stagione peggiore, dal punto di vista realizzativo (il 2004-05, pochi mesi prima di venire a Roma) aveva colpito tre volte, e che in maglia giallorossa non è mai sceso sotto le cinque reti del 2006-07: ieri, contro il Siena, la squadra che lo aveva portato in Italia nel 2002, si è sbloccato, regalando i tre punti alla squadra con un gran destro all'incrocio dei pali, sul lato più lontano della porta dell'ex compagno Curci. «Ci conosciamo molto bene io e Gianluca, sapevo che dovevo metterla il più lontano possibile per far sì che non potesse arrivarci. E sono contentissimo di esserci riuscito, tornando al gol dopo tanti infortuni». Infortuni che a dicembre gli hanno fatto saltare quattro gare su cinque, giocando solamente 28' al posto di Julio Baptista al Bentegodi con il Chievo, ieri era al rientro, ma dopo una squalifica, rimediata per l'espulsione all'8' della ripresa di Roma-Genoa 3-0. «Adesso sto bene, mi metto a disposizione del gruppo, e spero di riuscire presto a trovare la giusta continuità: questo gol era importantissimo, dopo una lunga attesa».L'ultimo centro, in campionato, era arrivato a 20' dalla fine di Udinese-Roma 1-3, tra il gol di Vucinic e quello di Giuly, il 13 aprile 2008, quest'anno era andato a segno in Coppa Italia, nel quarto di finale in gara unica con l'Inter, ma il gol (irregolare per tutti, tranne che per la terna capeggiata da Orsato di Schio) di Ibrahimovic ha vanificato la sua prodezza. Quello di ieri, invece, è stato fondamentale, per lui e per la squadra, che potrà preparare con serenità la trasferta di martedì a Londra. «Sono consapevole che non ero in grande forma, sto lavorando molto per dimostrare a tutti che Taddei è tornato. Questo gol ci voleva, come i tre punti, sono molto soddisfatto. La gara dell'Emirates? Io dico Roma».A prescindere dalla qualificazione in Champions League, per Rodrigo potrebbe presto arrivare una nuova soddisfazione, la convocazione nella Nazionale italiana. Brasiliano di nascita, mai convocato dalle nazionali giovanili verdeoro, al contrario dello juventino Amauri, che deve ancora completare l'iter, ha già la cittadinanza italiana. Ha sperato fino all'ultimo in una convocazione della Seleçao, ora sembra essersi stufato, come ha dichiarato al blog del giornalista brasiliano Cosme Rìmoli. «La mia decisione è recente. Il mio sogno era rappresentare il mio paese, ma io sono una persona di principi: sono titolare da quattro anni nella Roma, in uno dei club più importanti del mondo, ma non ho mai avuto una possibilità con la Nazionale brasiliana. Non sono un giocatore che fa marketing: cosa devo fare per farmi vedere più che giocare in un torneo importante come quello italiano. Sto giocando bene, ho vinto due Coppe Italia, lo scorso anno ho anche segnato facendo la bicicleta: ho rinunciato alla Coppa del Mondo in Germania e agli Europei dell'anno scorso per aver detto no all'ipotesi di vestire la maglia della nazionale italiana, ora basta. Ho cambiato idea, e se arrivasse la convocazione l'accetterei».